L’ESCURSIONISMO E L’ARCHEO-ESCURSIONISMO AUTOPOIETICO
Escursionismo coscienziale autopoietico è tornare a conoscere chi siamo, come siamo composti, quali caratteristiche abbiamo, come queste si sono trasformate nel tempo, come il pianete Terra, noi stessi, ci siamo modellati con il trascorrere dei secoli, della storia!
Gran parte di noi stessi è in vita, opera, ma spesso non ne siamo consapevoli, anche il volo di uno stormo di uccelli, orsi, lupi, faggete, campi di girasole e papaveri, i sottoboschi, i formicai, esseri invertebrati, batteri, fanno parte della manifestazione sensibile di un’attività che necessariamente nasce da principi attivi ecologici autopoietici.
Camminando per antichi sentieri riconosciamo improvvisamente i luoghi dove l’Io-psyché dell’essere umano, dopo aver camminato, si è fermato ed ha costruito in diversi modi i luoghi in cui ha vissuto e come lo ha fatto. Le diverse espressioni parlano di tradizione, nella loro manifestazione sensibile e sovrasensibile.
Attraverso l’E.Co.A. possiamo, quindi, incontrare tutte le ere di noi stessi, dall’età del fuoco al medioevo, ad oggi, prima di quel tempo e oltre è, quindi, una forma di archeologia coscienziale autopoietica perché rielaboriamo tutto questo attraverso la visione interiore, accedendo al nostro inconscio collettivo e autopoietico, quando, dopo un percorso realizzato, un’escursione, giungiamo nel luogo interiore ed esterno dove vogliamo rivivere, ricostruire la storia.
Allo stesso modo, quando decidiamo di uscire dalla manifestazione sensibile ordinaria ed entrare in processi ecologici innati essenziali, quando esploriamo in profondità una grotta, la speleologia coscienziale,

dopo averla raggiunta, avendo superato percorsi difficili, impervi, densi, lasciandoci trasportare dalla corrente di un ruscello, il torrentismo coscienziale autopoietico.


