VIA DI CONOSCENZA SIGMASOFIA

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Gusto

È a disposizione dell’Io-psyché e della percezione che stimola e sensibilizza le gemme presenti nelle papille gustative della lingua, del palato molle, della faringe, continuamente irrorate, in conseguenza dell’attività del campo M.A.C., dell’archetipo c.a. (così come per tutti gli altri sensi). È questa continuità che viene applicata nel momento in cui ci si nutre. Tutti i centri che sottendono al riconoscimento del gusto sono sempre attivi e pronti a funzionare, non appena l’azione incontra, in questo caso, il cibo, o, addirittura, si producono segnali e sensazioni, quando il corpo ha bisogno di ciò che denominiamo dolce, salato, amaro, aspro, acido (…).

Il gusto è uno strumento che, come gli altri, ci segnala elementi di funzionalità del corpo e, se tutto è ben allenato e fluisce liberamente, non nascono fenomeni come l’ageusia (l’assenza del gusto).

La mucosa, presente sulla lingua ha una funzione fondamentale, collegata a vasi sanguigni e nervi che contribuiscono a fare in modo che la percezione dei sapori sia distribuita indifferentemente su tutta la lingua.

Il gusto è la funzione dell’Io-psyché che sviluppa la facoltà di discriminazione tra dolce, salato, amaro, aspro, acido (…). Al di là dell’applicativo il potenziare la facoltà di discriminazione attraverso la degustazione di diversi cibi, ci consente di comprendere maggiormente prodotti della natura, della materia. Tale capacità discriminatoria è maggiore conoscenza delle funzioni dell’Io-psyché. Tale discriminazione crea differenze percettive dalle quali possono emergere insights intuitivi. Lo sviluppo del gusto autopoietico consente di poter distinguere dall’unità le diverse parti-Universi, potenziando così il riconoscimento vissuto della natura in noi e nell’ambiente complessivo.

            Ho constatato che, sul piano corporeo, il gusto olistico-autopoietico differenzia la propria fisiologia unitaria somatica ed energetica, da cui si evidenzia. Se lo si risale, si partecipa-osserva che, sul piano istintivo-emozionale, ha una funzione specifica di risveglio delle facoltà immaginative; nonché sul piano energetico-autopoietico consente di riconoscere ingredienti, formanti la trascendenza della differenziazione, della dualità o pluralità che manifesta sul piano sensibile. Essendo tutto ciò un patrimonio dell’Io-psyché, accade che, attraverso il gusto, si possano con-partecipare altri Io-psyché: durante comunicazioni fusionali intime, può accadere che, attraverso la lingua, il gusto, si possano intuire stati peculiari di consapevolezza di sé e dell’altro, fino a poter riconoscere gusti sovrasensibili, maggiormente estesi. Per intenderci: i principi attivi olistico-autopoietici unitari, da cui si evidenzia ciò che denominiamo il dolce e l’amaro, il gradevole e lo sgradevole, ci fa riconoscere verità e bellezze innate degli opposti-complementari, attraverso cui può manifestarsi il gusto.

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