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LA PAREIDOLIA AUTOPOIETICA
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LA PAREIDOLIA AUTOPOIETICA

mettere in luce,
 far diventare,
 far apparire.


Cos’è la pareidolia autopoietica

La

pareidolia autopoietica

è l’azione consapevole, cosciente che

trasmette, irradia, proietta, (…),
immagini note, esistenti, vere, presenti nell’Io-psyché del soggetto

che attua tale operazione,
su parti, oggetti naturali o artificiali con morfologie casuali,
non immediatamente definibili
facendo assumere loro le caratteristiche del traslato.

In Sigmasofia, non si tratta quindi di illusione, ma

di induzione, di trasmissione reale di
contenuti coscienziali reali, esistenti, su un oggetto.

Etimologia

Pareidolia dal greco eidolon che significa immagine e para che significa, a fianco.

L’Io-psyché ha la facoltà innata di poter produrre, creare, irradiare, immagini di ogni tipologia e morfologia, ordinate ed anche convenzionalmente definite e denominate ed anche di investirle, di proiettarle su enti esistenti esterni, generali e generici ad esempio un territorio, le nuvole, un prato, montagne, rocce (…).

Alcuni esempi: l’Io-psyché produce l’immagine di un volto, la investe, la trasmette su un banco di nubi e vede e riconosce tale morfologia creata nella morfologia del banco di nubi.

L’immagine proiettata è reale?

L’immagine proiettata è reale e non è un’allucinazione appunto perché l’Io-psyché quell’immagine crea e investe e così facendo può riconoscerla nelle morfologie degli enti esistenti che presentano analogia.

Non ha importanza se l’ente fatto oggetto dell’investimento abbia realmente o meno nella propria morfologia quella investita dall’Io-psyché

Non ci sono, per intenderci, apparizioni di immagini su una nuvola, su una roccia, su un muro o apparizioni di forme in fotografie, ma soltanto l’Io-psyché che in quel modo investe e riconosce quell’ente quell’evento.

La spiegazione delle visioni, dei visionari, dei visualizzatori esiste all’interno dell’Io-psyché del soggetto che produce tali stati Io-somato-autopoietici. 

Questo non significa che non possano esistere luoghi con morfologie che evidenziano stabilmente forme di volti umani come

la galleria di rocce naturali denominata
Jinmenseki,

ma anche in questo caso chi riconosce quelle forme è l’Io-psyché-encefalo dell’essere umano che li percepisce.

Pareidolia acustica

La pareidolia acustica autopoietica ha gli stessi significati e spiegazioni,

il soggetto non crede di sentire frasi significative

 ma produce frasi significative investendole su rumori naturali che si prestano all’investimento.

La pareidolia è uno dei contenuti degli ingredienti della apofenia, parola che deriva dal greco e significa

mettere in luce, far diventare, far apparire.

Infatti, la paraedolia autopoietica, consente, di fatto, di riconoscere l’immagine, lo schema in dati casuali, in enti esistenti naturali e in apparenza senza senso, Si crea una motivata visione di connessioni perché in quel modo l’Io-psyché le crea, la significatività dell’evento è determinata quindi dall’Io-psyché che tale evento crea.

Nota

            Questa spiegazione è riservata ai ricercatori che privilegiano il taglio maggiormente scientifico (Io-somaticamente tranquillizzante): ovviamente, esistono spiegazioni più approfondite.


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