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LA REMISSIONE DELLE COMUNITÀ L.G.B.T.Q.I.+
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LA REMISSIONE DELLE COMUNITÀ L.G.B.T.Q.I.+

-A come Androgynus e Auto-determinazione-

(…) Ho denominato
questa
androginia innata
Androgynus (…)

L.G.B.T. significa, semplicemente,

Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender.

In generale, il termine si riferisce ad una

comunità
all’interno della quale possono riconoscersi
le lesbiche, i gay, i bisessuali, i transgender

e, come vedremo, la sigla integra altre lettere iniziali di categorie per esseri umani che non si sentono rappresentati da questa sigla, ossia, il

  • Queer con la lettera Q,
  • gli Intersessuali con la lettera I

alla fine, hanno pensato di elaborare l’acronimo LGBT+, dove il + indica le lettere iniziali delle categorie mancanti.

Queste comunità riconoscono come importante basarsi sulle

molteplici possibilità di espressione della sessualità
e dell’identità di genere.

Per la Via di Conoscenza Sigmasofia, questo tema è

straordinariamente più semplice rispetto al modo
in cui gli appartenenti a quelle comunità lo evidenziano.



Evidenziazione del sesso

Entro nel merito.

Durante l’insegnamento trentennale della Sigmasofia, ho riscontrato che taluni ricercatori non erano consapevoli della

differenza
che c’è tra sesso e genere.

Per comprendere questo tema, è necessaria una premessa esplicativa.

Il sesso di un essere umano si forma e si evidenzia in conseguenza della bios-logia innata, infatti,

non esiste essere umano che, ad oggi,
non abbia evidenziato, dalle funzionalità innate,
l’assegnazione delle proprie caratteristiche sessuali:
mi riferisco precisamente al fatto
che l’uno, l’uomo, è portatore di pene,
l’altra, la donna, è portatrice di vagina,
(una prima differenza morfologica riconoscibile).

Esistono casi, rari, che ci indicano la

con-presenza

di entrambi gli organi, è
l’ermafrodita,
ossia colui che unisce in sé organi riproduttivi e gonadi con
caratteristiche fenotipiche maschili e femminili:
un essere partecipe della natura maschile e femminile
che possiede organi riproduttivi maschili e femminili.

Le in-formazioni genomiche innate che si riscontrano al momento della formazione dello

zigote
(stadio precedente alla differenziazione sessuale),
sono tecnicamente in grado di creare
entrambi gli organi riproduttivi sessuali.

Dopo la

differenziazione sessuale,

ogni essere umano diviene la combinazione di diverse caratteristiche cromosomiche e ormonali: l’una veicola il seno prominente, l’altro evidenzia la barba e così via. Ci troviamo di fronte al

sesso biologico assegnato dalle funzionalità innate

che osserviamo con l’ecografia e in modo chiaro alla nascita.

Con la parola sesso, oggi ci si riferisce

all’anatomia di un essere umano,

attribuire la parola uomo o donna equivale ad attribuire, convenzionalmente, il sesso (maschile e femminile).

Identità di genere

Sul sesso bios-logico innato l’Io-psyché
sovrappone il genere

(o identità di genere).

Spiego:

Il sesso maschile (pene) e il sesso femminile (vagina) evidenziano differenze di morfologia che sono conseguenti alle in-formazioni genomiche, bios-logiche innate sulle quali immettiamo le esperienze penetrate di vita e relativa esegesi (interpretazione che ne diamo) differente, per ogni essere umano: la pedagogia-psicagogia, l’educazione, l’istruzione, l’affettività, la cultura, la socialità, l’affettività e così via che inizialmente ci somministrano. Di conseguenza, questo acquisito, la consapevolezza maturata, ossia

l’identità di genere,
si posiziona sul sesso biologico a proprio modo.

Ne ricaviamo una prima deduzione:

  • il sesso bios-logico alla nascita è determinato da funzionalità genomiche innate;
  • l’identità di genere è determinata dal proprio acquisito.

Sul sesso bios-logico, la Sigmasofia ha elaborato specifici vissuti: se si risale al concepimento, si partecipa-osserva che questo si determina dalla

coniunctio dello spermatozoo, veicolato dall’Uomo,

con l’ovocita, veicolato dalla Donna,
da cui si forma lo zigote

che, etimologicamente, significa, appunto,

l’unito,
e che è simultaneamente maschio e femmina.

Ho denominato
questa
androginia innata
Androgynus
(veicolante il principio innato maschile
e veicolante il principio innato femminile).

In seguito, per in-formazioni intrinseche, sempre innate,

Androgynus
determinerà la differenziazione sessuale,
fino ad evidenziare il sesso alla nascita.

Per questo motivo, in Sigmasofia, denominiamo l’essere umano:

androgino uomo
e
androgino donna,

indico, così, che il cosiddetto

binarismo di genere,

a monte, si evidenzia,

dall’unità di genere che è
androginica.

Unità di genere

Infatti, se si guardasse a monte, l’essere umano scoprirebbe e vivrebbe di

veicolare la trascendenza della specializzazione-identificazione
 in solo uomo e in solo donna:

già a livello innato, non binario é

genderqueer,
androgynus.

A questo punto, è possibile dire che il termine

intersessualità
(ossia il termine utilizzato oggi per descrivere esseri umani che hanno caratteri sessuali che non vogliono riconoscersi come solo maschili o solo femminili),
è
perfettamente giustificato da
androgynus,

motivo per cui, possono esprimere quella concezione. Posso affermare che

quando si prende realmente coscienza di androgynus,
l’essere umano che lo vive, sente
di non corrispondere alla definizione convenzionale tipica
che in ogni epoca viene attribuita al
maschile o al femminile.

L’intersessualità o, più precisamente,

la condizione androginica è innata e non ha nulla a che vedere con l’acquisito
(siamo così come siamo per in-formazioni innate!).

Per i motivi indicati, come base, la pedagogia-psicagogia Sigmasofica forma l’essere umano alla presa di consapevolezza di androgynus che, ovviamente, non è e non coincide con quello che oggi si denomina

il terzo genere o il terzo sesso.

In realtà, è il primo, nel senso che la

riproduzione sessuata avviene
quando lo zigote (l’unito),
androgynus è già in essere

Infatti, essendo ognuno di noi androgino-uomo e androgino donna,

non possiamo riconoscerci soltanto
come binarismo di genere,
sarebbe gravemente incompleto.

La bios-logia determina l’androgynus e poi la differenziazione sessuata,

prenderne coscienza non è un

D.S.D.

(Disorders of Sex Development),
non è ambiguo,
è innato!

Se proprio si deve riconoscere un’identità di genere ebbene questa

è, di base innata, un unico genere.

Se si formassero ad androgynus, le comunità attuali, che si fanno

chiamare L.G.B.T. o Queer,
avrebbero a disposizione consapevole l’organizzazione innata rispetto all’affanno di farsi contenere dalla denominazione di una comunità acquisita a cui hanno dato quel nome.

La cosiddetta

identità di genere non è determinata dalla bios-logia,

la formazione vissuta mi evidenzia che

non possono reggere modelli socialmente precostituiti,

quello che può reggere è la

formazione vissuta di ognuno che, in modo autodeterminato, applicherà,
ad androgynus.

Per questo motivo, in Sigmasofia l’identità di genere che sovrapponiamo tiene conto e non va

fuori tema,
fuori innato,

dall’essere androgino uomo
e androgino donna,
di essere androgynus

Le comunità L.G.B.T.

Oggi, si sente sempre più spesso parlare di comunità

L.G.B.T.

Questo acronimo individua esseri umani che

  • non si riconoscono come soltanto eterosessuali
  • non si identificano con il proprio sesso biologico

infatti, come già accennato sopra,

L, significa Lesbiche (donne che vivono la propria sfera affettivo-sessuale-sensuale con altre donne)

G, significa Gay (Uomini che vivono la propria sfera affettivo-sessuale-sensuale con altri uomini)

B, significa Bisessuali (esseri umani, uomini e donne, che vivono la propria sfera affettivo-sessuale-sensuale indifferentemente con altri uomini e/o altre donne)

T, significa Transgender (esseri umani, uomini e donne, che si identificano con un genere diverso da quello di nascita)

Hanno voluto un contenitore (la sigla L.G.B.T.) in cui riconoscersi, per differenziarsi da altri che si

riconoscono soltanto come eterosessuali
e con il proprio sesso bios-logico.
Se la loro auto-determinazione voleva esprimere la facoltà denominata L.G.B.T.
avrebbe semplicemente potuto manifestarla così per natura innata.

La consapevolezza di essere androgynus può innatamente esprimere la propria sessualità con un essere umano dello stesso o di un altro sesso, in quanto per funzionalità innate evidenzia sessualità androginica

equiparabile alla bi-sessualità
e
per quanto riguarda T, non avrebbero bisogno di transitare in un altro genere
in quanto riconoscerebbero
di disporre e di essere già la condizione a cui vogliono transitare.

Vedremo come a tale lettere ne abbiano aggiunte altre come per indicare l’esistenza di

altri, presunti, orientamenti sessuali
(oltre a quelli indicati)
e altre presunte identità di genere.

Consapevolizzando androgynus, semplicemente, si sa che ognuno ha la

facoltà di auto-determinarsi e di vivere
quello che sente di voler vivere liberamente,
per natura innata.

Alle lettere L.G.B.T., è stata aggiunta la lettera Q,

iniziale di Queer che, semplicemente, significa eccentrico, riferendosi ad esseri umani molto stravaganti (rispetto alle evidenziazioni assunte dalla maggioranza), che scelgono modi e azioni diversi da quelli comuni in riferimento specifico all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Se realmente assunto,

Androgynus è già eccentrico
nel senso di diverso, rispetto
all’identificazione stereotipata nel genere
che da migliaia di anni ripetiamo.

In sostanza, la realtà innata di ogni essere umano è in “dissenso” con l’idea proiettiva che ritiene che quello etero sessuale sia l’unico orientamento legittimo e naturale e che esistano soltanto il genere maschile e il genere femminile.

Proiezione chiama proiezione e non finisce qui, infatti alle lettere L.G.B.T.Q. hanno voluto aggiungere la

I.

che -come detto- significa

Intersessuali,

ossia coloro che

evidenzierebbero caratteristiche differenti da quelle attribuite a uomini e donne.

Si tratta delle facoltà innate di androgynus e molti non se ne rendono conto.

Ed ecco che formano in tal guisa, la comunità,

L.G.B.T.Q.I.

La proiezione a trovare nomi e lettere contenitori prosegue. Ed ancora. altri ipotizzano la

lettera A

ossia l’

A-sessualità,

si tratterebbe di coloro che

non proverebbero alcuna attrazione sessuale per nessun genere.

La funzionalità innata, androgynus, continua a creare la produzione del metabisogno innato del congiungersi quello della sessualità che, infatti, all’essenza, se riconosciuto in modo più esteso evidenzia che non si tratta di attrazione ma, semplicemente,

dell’irradiazione di una facoltà innata.

Hanno così pensato di creare l’acronimo

L.G.B.T.Q.I.A.

Ed ecco che altre interpretazioni hanno ritenuto di

trovarsi di fronte ad un eccesso di sigle

ed hanno preferito riconoscersi come

P,

ossia

Pan-sessuali

che

proverebbero attrazione indipendentemente dal genere e quindi verso tutti i generi: a P potrebbero interessare tutti i L.G.B.T.Q.I.A., ma si distinguerebbero dai Bi-sessuali in quanto questi ultimi la proverebbero soltanto per alcuni.

Legittimamente Androgynus potrebbe auto-riconoscersi (come potenzialità esprimibile)

pan-sessuale.

Non assumendosi la propria determinazione nell’espressione della sessualità, si sono superati inventando

L.G.B.T.Q.I.A.P.

Ed ecco la sorpresa: qualcuno di loro, in misura maggiore dei precedenti, si è reso conto che

l’eccesso di sigle poteva indurre

confusione interpretativa

 e hanno pensato bene di semplificare con questa locuzione:

Riteniamo che la sigla L.G.B.T.Q.I.A.P.
possa compromettere gli obiettivi

che erano stati affidati al più semplice acronimo

L.G.B.T.

Per questo motivo, si ritiene maggiormente esplicativo contenere le sigle a

L.G.B.T.Q

e per indicare gli inserimenti delle altre categorie è possibile mettere

il segno
+,

creando così una sigla che tenta di essere definitiva, al secolo:

L.G.B.T.Q.+

(più si leggerebbe, plus).

Androgynus

Mi sono detto,

se proprio dovessi utilizzare una lettera
(ma non lo farò!)
utilizzerei la lettera
A
Androgynus

che, di fatto, peraltro, è per funzionalità innate:

non conformity
e
gender including

la facoltà di poter esprimere ognuna della componenti

L.G.B..TQ.I.+

Sempre per autodeterminazione,

Androgynus
include e trascende ciò che denominano
gender fluid
(ossia l’essere umano che si identifica
a volte con l’androgino uomo a volte con l’androgino donna,
altre volte con l’androginia).

Ed è anche

Androgynus questioning
infatti, sa che egli stesso come androgynus ha un’eziologia innata
ancora in gran parte da consapevolizzare:
 è la ricerca di risposte vissuta continua.

In conclusione,

Le funzionalità innate genomiche androginiche che governano la riproduzione sessuale e i vissuti abbinati alla pratica della sessualità, si manifestano nel corpo sensibile dell’essere umano con le stesse potenzialità di base, esprimibili.

La diversità legata al genere e all’orientamento sessuale
è stata sovrapposta a tali funzionalità sessuali innate
e, in questi ultimi tempi, tale sovrapposizione si è
implementata in modo sostanzialmente intellettuale e rapidissimo.

Sia in termini di diritti che sui modi di esprimerla L.G.B.T.Q.I. + si riferisce a specifici modi di esprimere-modulare tale innato, evidenziando la volontà di identificarsi, di auto-definirsi in tal modo, per distinguersi.

L’Io-psyché di molti ricercatori sembra aprirsi a ciò che, come già detto, denominano la

Pan-sessualità.

Il coming-out e le relazioni

Con l’emancipazione androginica molti ricercatori testimoniano e verbalizzano l’esigenza di voler comunicare a loro stessi, all’altro e al mondo la loro concezione, ossia, vogliono

venire fuori
uscire dal ripostiglio
dall’introspezione, dall’identificazione autistica colpevolizzata:
è il
coming-out
che significa appunto quanto sopra indicato.

Vogliono svelare questo loro modo di agire, di vivere

Tale volontà veicola, implicitamente, un contenuto inequivocabile:

non si sono formati attraverso il vissuto diretto a gestire le loro reazioni
alla proiezione di molti altri esseri umani che identificati in posizioni sessuali sessuofobiche, stereotipate (non emancipate attraverso il vissuto)
 li attaccano, li aggrediscono,
criticandoli intensamente per il loro orientamento sessuale o identità di genere.

Sia nel caso di coloro che esprimono il coming-out, sia in coloro che proiettano i loro irrisolti sessuali e spesso violenti, si riconosce l’incompletezza auto-formativa vissuta, ossia, quella che li porterebbe ad auto-determinarsi in ogni settore della vita,

esattamente come la loro auto-consapevolezza ritiene opportuno.

In Sigmasofia, i ricercatori riconoscono come

assolutamente proiettivo
l’outing,

ossia, quando

un essere umano rivela ad un altro
l’orientamento sessuale e l’identità di genere di un terzo.

Essendo questa la risonanza, inequivocabile, dell’ancora non adeguata formazione a se stessi, può evidenziarsi la necessità

dell’abreazione proiettiva,
l’outing, appunto.

Alla ricerca approfondita infatti si è rivelato che questi soggetti

parlano di loro stessi, della loro componente latente inconscia che non vogliono riconoscere:
incompletezze ad esistere, ancora da correggere.

In un tale quadro, si sono venute a formare diverse modalità di espressione della cosiddetta relazione. Alcuni esempi:

 

Casual:

significa senza (o minore) impegno formale, la sessualità e/o l’affettività vengono vissuti casualmente in base al momento.

 

Unione di fatto civile

È legalmente riconosciuta ma si differenzia dal matrimonio.

 

Matrimonio

Ossia come le leggi dello stato e la consapevolezza decidono.

 

Allosexual

Il modo allosessuale è sia omosessuale che bisessuale o lesbico o altro, l’intento è quello di non riconoscersi e non farsi riconoscere come scontati negli interessi sessuali (ma anche di vita complessiva).

 

Coabitazione

Qui si tratta di con-abitazione per motivi di interesse personale (spesso solo economico, ma anche pratici, filosofici, spirituali) che non riguarda l’investimento nel solo metabisogno congiungersi.

 

Monogama

Si tratta di Io-psyché che testimoniano di voler vivere in modo appunto monogamo ed esclusivo con un singolo partner e basta. Questi soggetti, con la loro scelta (spesso esasperato-aggressiva di volontà di esclusività-fedeltà) fanno esistere, di fatto e implicitamente con molta intensità, l’opposto complementare che rigorosamente non vogliono, la poligamia che statisticamente è un atto maggiormente praticato).

 

Poligama

Sono gli esseri umani che vogliono avere nei fatti più partner, simultaneamente alla relazione “esclusiva” in cui sono formalmente impegnati.

 

Close friends

(amici stretti)

Esseri umani che si riconoscono come amici, sono affettivi, intimi, amorevoli, altruisti tutto questo assolutamente sì! ma mai la sessualità, altrimenti nascerebbero problemi, separazioni (da verbalizzazione!)

 

Amici stretti con benefit

Si tratta di close friends che si riconoscono un benefit, ossia potrebbero praticare la sessualità tra loro senza che questa abbia come conseguenza, problemi, separazioni (…),

Il benefit che si danno lo interpretano come, dare continuità alla relazione amicale (da verbalizzazione).

 

Open

(aperta)

Concordano esplicitamente e formalmente di auto-permettersi rapporti sessuali con chi ritengono opportuno, pur continuando a stare con impegno e responsabilità nella relazione scelta.

 

Poliamorosa

È la situazione in cui le stesse identiche modalità che si assume di vivere nella relazione monogama, viene condivisa con un gruppo di esseri umani che si sono tutti liberamente scelti (ad esempio, 4 donne e tre uomini, formano il gruppo poliamoroso, un eventuale vissuto con un ottavo essere umano sarebbe vissuto come un tradimento esattamente nello stesso modo in cui lo fa la coppia tradizionale rispetto ad un terzo partner -da verbalizzazioni di ricercatori che si autodefinivano poliamorosi-).

L’androginia vissuta

In conclusione.

L’androginia vissuta dalla formazione in Sigmasofia fa riconoscere di essere veicolatori potenziali di ognuno degli stati Io-somatici sopra descritti e che è possibile

mettere tali potenzialità a disposizione del principio attivo innato e acquisito
di auto-determinazione disponibile ad ognuno.
Tale consapevolezza
 pone in remissione
 l’intolleranza proiettiva patologica
 verso forme di espressione della vita e della sessualità
 differenti dalle proprie.

Il Maieuta di Sigmasofia, se è veramente tale,

vive, inequivocabilmente,
 l’auto-determinazione-realizzazione innata-acquisita
come normativa,

auto-determinazione-realizzazione attraverso cui ognuno stabilirà

se essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale o altro,

così come

l’identità di genere coinciderà con quella
 auto-determinata-realizzata.

L’azione è, semplicemente,
una, unica e poco articolata:
è
l’auto-determinazione innata-acquisita
dell’Io-psyché dell’essere umano.

 

 

(segue)


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