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INSPIRA ANIDRIDE CARBONICA ESPIRA OSSIGENO

Inspirare anidride carbonica ed espirare ossigeno,
inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica
è una funzionalità innata, entangled e, di conseguenza,
simultanea e inscindibile.

Le tecno-ontos-sophos-logie operative della Via di conoscenza Sigmasofia utilizzano una sola modalità di respirazione, denominata

autopoietica.

Questa tecno-ontos-sophos-logia può consentire lo sviluppo di

peculiari iper-sensibilità

che si evidenzieranno (dopo molti anni di pratica operativa), allorché l’Io-psyché avrà saputo raggiungere la

pragmatica della disidentificazione-fissazione
da ogni stato Io-somatico, relativi istinti-emozioni e significati-significanti e
da ogni evento-situazione esistente.

Per questo motivo, inizialmente, la pratica della respirazione autopoietica è attenzione maggiore al funzionamento della respirazione stessa che, soltanto con la disidentificazione dell’Io-psyché dall’encefalo e dal sistema nervoso cerebrale, potrà vivere la percezione in modo maggiormente esteso, olistico e raggiungere così estensioni anche non localistiche.

In ogni caso, praticata durante la fase pre-disidentificazione, permette di riconoscere e di armonizzare la ritmizzazione del torace e del flusso sanguigno.

Inizialmente, la respirazione autopoietica è propedeutica e prepara al sovrasensibile, permettendo più controllo e una maggiore interiorizzazione del respiro. In seguito, via via che la formazione a se stessi prosegue, con la pratica delle altre tecno-ontos-sophos-logie, accade che si dischiudano le facoltà che scopriremo essere coincidenti con la fisiologia innata che forma l’Io-psyché e il respiro.

Durante la fase di disidentificazione, accade l’autonomizzazione del respiro dagli stati Io-somatici come dai relativi significati-significanti ed intensità emozionali: è come se respirassimo secondo esclusive modalità innate, senza proiezioni di significati acquisiti. La fisiologia innata del respiro è inscindibile da quella formante gli stati Io-somatici complessivi. La facoltà di visualizzare, di percepire la respirazione e gli stati Io-somatici mentre si formano è già, di fatto, la percezione del campo coscienziale sovrasensibile da cui si evidenziano. L’Io-psyché vive un maggiore auto-controllo e gestione delle proprie produzioni Io-somatiche.

È il principio attivo Sigmasofico che si raggiunge per auto-maieutica, per formazione vissuta continua a se stessi e, ripeto, ci si entra soltanto quando si sa utilizzare la pragmatica della disidentificazione.

Tale raggiungimento consente di

vivere e riconoscere nell’aria, nel respiro,
l’ossigeno sovrasensibile,

ossia il principio attivo che è funzionale alla vita-autopoiesi nella sua componente sovrasensibile.

L’essenza interiore dell’aria-ossigeno
coincide, come campo, con l’essenza interiore di ogni parte-Universi.

Seguendo con la respirazione (molto rallentata rispetto al naturale ritmo del respiro) tale essenza, si entra consapevolmente nei

ritmi dell’onda che denomino sigma
(si dischiude e disvela, dopo le conosciute onde alfa e theta).

Il ricercatore raggiunge la

penetrazione del segreto del respiro,

in conseguenza della formazione vissuta a se stesso che può far ricadere consapevolmente a sostegno dell’automatismo innato che denominiamo processo del respirare.

Si vive che le esigenze sensorio-percettive riconoscibili, i metabisogni innati e i bisogni-desideri si evidenziano dal

campo coscienziale non localistico

(che include quelli maggiormente conosciuti, elettromagnetico, elettrodebole, atomico-nucleare, gravitazionale, morfo-genetico).

Il ricercatore vive e riconosce che può liberarsi dalla morsa identificativa degli ostacolatori (difese Io-somatiche), dei metabisogni, dei bisogni-desideri che assorbono l’Io-psyché.

In conseguenza della formazione vissuta, si scopre il respiro non come nascente dal solo soma, ma proveniente simultaneamente dal sovrasensibile non localistico del campo coscienziale, da dove si evidenzia il sensorio-percettivo. Identificati nella sola sensorialità, è inevitabile che la respirazione si mostri soltanto come un processo necessario ad

inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica,

perché sappiamo che così facendo

diamo continuità di manifestazione della vita nell’Io-soma in cui ci riconosciamo.

Ma quando si prende coscienza della fisiologia innata sovrasensibile del processo del respirare,

si vive che l’Universi-parte è in stato di entanglement
micro-particellare e coscienziale con ogni altra parte

e che a quel livello ci si può rendere conto di essere parte-Universi sensibile e sovrasensibile, localistica e non locale, espressioni inscindibili dal tutto funzionale ecosistemico. L’Universi-parte che siamo edifica se stesso, utilizzando ampiamente il carbonio (ingrediente fondamentale della vita-autopoiesi), che ha la caratteristica di legarsi con altri elementi, riuscendo così a formare più di dieci milioni di composti. Funzionando simultaneamente all’ossigeno, il carbonio evidenzia il diossido di carbonio, assolutamente necessario alla crescita delle piante che, per entrare nel merito di questo saggio, trattengono il carbonio ed emettono ossigeno. Quindi,

inspirare anidride carbonica ed espirare ossigeno

è una funzione innata che osserviamo nella parte-Universi che denominiamo alberi, piante.

L’Universi-parte complessivo non ha necessità di espellere il carbonio.
Non necessita di espirarlo in quanto gas mortale, ma lo include e lo gestisce per creare, attraverso specifici processi, le parti-Universi evidenziandone l’ossigeno
(nell’Io-soma tale processo si inverte, determinando che
la parte-Universi inspiri ossigeno ed espiri anidride carbonica,
funzione che, necessariamente, deve essere espressa dal punto nascita al punto morte).

In sintesi:

nella funzionalità innata Universi-parte complessivo, vige
 l’inspirare (includere) anidride carbonica
e l’espirare (creare) ossigeno;
nella parte-Universi (entangled con esso, come lo è il pianeta Terra) funziona all’opposto, per il tempo necessario all’Io-psyché -evidenziantesi dagli stessi processi inscindibili- a vivere nella manifestazione sensibile ciò che vuole
(ma anche e soprattutto per prendere coscienza di tali processi innati).

La formazione vissuta a se stessi conduce quindi a vivere un potere innato che non necessita di ossigeno ma che, in conseguenza del determinismo olistico-autopoietico, può crearlo ed evidenziarlo in sue parti, come

il pianeta Terra, luogo in cui l’essere umano, l’essere vivente, esiste per formare la propria individuazione, pur restando fusionale, entangled con Universi.

Voglio comunicare che il segreto del respiro consiste, esattamente, nel vivere che la respirazione normalmente intesa e come tutti la utilizziamo (inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica) è, di fatto, inserita in un processo innato esattamente opposto-complementare che opera in tutto l’Universi (includere -inspirare- anidride carbonica e creare -espirare- ossigeno) e che utilizza per

creare milioni e milioni di ambienti
(pianeti di molte galassie),

con le stesse caratteristiche che abbiamo sul pianeta Terra. Se il ricercatore in formazione riuscisse sul piano dell’auto-consapevolezza a far funzionare simultaneamente questa caratteristica sovrasensibile a quella che utilizziamo non determinerebbe la remissione del modo naturale di respirare, ma la integrerebbe ad una consapevolezza più estesa dell’esistente.

Vediamo ora che cosa realisticamente possa significare inspirare anidride carbonica e transmutarla in ossigeno, nella ricaduta sull’azione quotidiana. In riferimento alla relazione, le proiezioni, i transfert, i problemi (…), a contatto con questa consapevolezza maggiormente estesa, si trans-muterebbero in ossigeno, ovvero, fuor di metafora, in

azione olos-direzionante di coscienza e di conoscenza olistico-autopoietici.

Per non essere frainteso, affermo che:

dal punto concepimento al punto morte, il ricercatore ha necessità di assumere ossigeno per i processi vitali del corpo ma, simultaneamente, la consapevolezza raggiunta delle funzionalità di Universi che include e utilizza il carbonio e crea ossigeno si evidenzia come capacità auto-conoscitiva: il carbonio, ossia la non consapevolezza di molti Io-psyché (pur sempre entangled con ogni altra parte-Universi), a contatto con la consapevolezza di altri che hanno vissuto i segreti del respiro, determina la transmutazione in ossigeno, in conoscenza.

Le proiezioni, i transfert, i problemi, semplicemente
possono essere transmutati all’istante.

Il ricercatore dimostra a se stesso di aver raggiunto conoscenze più estese dell’innato.

La respirazione normale, incompleta è per l’essere vivente l’indicatore di essere in piena formazione vissuta a se stesso: significa che sta procedendo con la creazione della propria auto-consapevolezza, i cui applicativi possono servirgli appunto per vivere gli ingredienti che formano la vita-autopoiesi. L’Io-soma è sempre simbolo di formazione all’auto-consapevolezza in atto, è uno dei principi attivi fondamentali dell’Universi-parte, è lo strumento attraverso cui diviene auto-consapevole di se stesso, per vissuto diretto. Nutrendosi di ossigeno, l’essere vivente compie un’azione che è il simbolo-segno di un passaggio formativo, necessario a produrre auto-consapevolezza: l’Universi-parte. Tale passaggio formativo può durare più o meno tempo a causa della difficoltà a transmutare l’identificazione-fissazione nel solo sensorio-percettivo, ma sarà proprio questo, se penetrato, che potrà dare lo slancio verso l’auto-trascendenza ossia

verso la conoscenza-coscienza olistico-autopoietica,
verso lo stato Sigmasofia.

Esperienza penetrata dopo esperienza penetrata,

la consapevolezza porterà a vivere e a riconoscere come materia, vita-autopoiesi, Io-psyché (…) siano, per entanglement, lo stesso processo.

L’Universi (esiste più di un Universo) è in-formazione, conoscenza: crea con continuità milioni di neo concepimenti-nati e milioni di punti-morte come se l’essere umano, gli esseri viventi fossero una sorta di ricambio cellulare del suo essere transfinitamente in vita-autopoiesi. Per entanglement micro-particellare e coscienziale, siamo inscindibili da tutto ciò il che ha delle implicazioni e conseguenze straordinarie per la consapevolezza.

In sintesi, la formazione in Sigmasofia significa riuscire a vivere il tutto funzionale: il

respiro innato dell’Universi-parte, noi stessi,

vive e riconosce che

inspirare anidride carbonica ed espirare ossigeno,
inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica
è una funzionalità innata entangled e, di conseguenza,
simultanea e inscindibile.
È coscienza e conoscenza olistico-autopoietica in azione!

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