VIA DI CONOSCENZA SIGMASOFIA

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LA FONTE DELLA SIGMASOFIA

Donatore di questo insegnamento
è
l’Io-psyché che indaga e sperimenta se stesso
anche nelle sue
estensioni vitali-coscienziali,
sovrasensibili e
non localistiche.

Quanto divulgato dalla

Via di Conoscenza Sigmasofia

non è conseguente ad un insegnamento ricevuto,

bensì è ciò che,

 come

consapevolezza vissuta,

personale,

nasce dalla

partecipazione-osservazione della

vita-autopoiesi

che

muove in noi stessi e ovunque

nell’Universi,

(esiste più di un Universo)

transfinito

(mai finito),

incommensurabile.

La

divulgazione della Sigmasofia

non trasmette un sapere,

anche se per necessità esplicativa ne può utilizzare alcune forme.

Il suo soggetto di vissuto integrale

è

l’ontos-sophos-logos-kraino

essere-saggezza-scienza-io compio

della vita-autopoiesi

transfinitamente in azione,

che può essere

consapevolizzata dall’Io-psyché dell’essere umano.

In Sigmasofia

vita-autopoiesi

è sinonimo di

campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché

(la cui densificazione è riconoscibile nel campo elettromagnetico, elettrodebole, elettro-forte,

atomico-nucleare, gravitazionale morfo-genetico…)

nel senso e con i significati che

veicola in-formazioni innate,

di cui ogni manifestazione sensibile è evidenza.

Quindi,

donatore di questo insegnamento

è

l’Io-psyché che indaga se stesso

anche nelle sue estensioni vitali-coscienziali,

sovrasensibili e non localistiche.

Attraverso

l’insegnamento della Maieutica e dell’auto Maieutica,

il ricercatore viene formato a vivere, consapevolmente,

quanto già per intero gli appartiene

e di cui è evidenza:

le morfologie più che tridimensionali

bios-luminescenti, intelligenti

della fisiologia innata

di cui si sostanzia,

questa è la base della

ragione d’essere della Sigmasofia.

L’Io-psyché è il

consapevolizzatore di se stesso

e dei significati-significanti dell’esistenza:

ciò non è semplice da riconoscere, in quanto non si tratta di un processo da apprendere intellettualmente, istintivo-emozionalmente e nemmeno attraverso la sola formazione proposta dalla Via di Conoscenza Sigmasofia, ma anzitutto attraverso

l’auto-maieutica Sigmasofica

da applicare durante le

esperienze penetrate

che ci si auto-autorizza a vivere.

L’opera in sedici volumi

S.T.o.E.

(Sigmasophy Theory of Everything)

da me scritta per illustrare la Sigmasofia Io-somato-autopoietica

è dettata, per intero,

 dalla vita-autopoiesi

e richiede soltanto di

consapevolizzare,

al di fuori del linguaggio verbale,

 i principi attivi innati che la formano.

L’ostacolatore che l’Io-psyché di molti ricercatori evidenzia è ritenere che la Sigmasofia, debba

essere divulgata per fare

proselitismo

(cercare di coinvolgere il ricercatore al vissuto degli

ingredienti innati che formano la vita-autopoiesi

che già per intero gli appartiene)

in modo da poter essere nella disponibilità di molti esseri umani: è necessario che ci si renda conto, vivendolo, che

la vita-autopoiesi

è già nella piena disponibilità di ogni essere umano,

trattandosi dell’unica funzione,

realmente disponibile,

da cui il Tutto si evidenzia:

per questo motivo il

proselitismo

non avrebbe molto senso e significato.

Altre modalità sarebbero soltanto

la sterile esposizione di nozioni, di cogniti, di presunti saperi

e non dei processi vissuti integrali che hanno

saputo consapevolizzare i principi attivi innati.

La sintesi e la sistemazione logico-razionale della S.T.o.E. non deve trarre in inganno, se non vogliamo farla diventare

identificazione-fissazione in linguaggio astratto,

in cultura nozionistica, in speculazione noetica che,

pur nascendo dalla vita-autopoiesi in azione,

può essere ridotta in

vuote astrazioni

(sostituire con dei simboli

la concreta molteplicità del reale).

di processi, soltanto da vivere.

Se tale modalità vissuta non venisse attuata, accadrebbe (e sta già accadendo) che, alla lunga, si potrebbe entrare nella

remissione dei significati-significanti dell’esistere

processo che si evidenzia quando non si vivono e non si consapevolizzano, con continuità, gli

ingredienti che formano la

vita-autopoiesi.

La

Via di Conoscenza Sigmasofia

è un’azione eso-essoterica

e non ha necessità di propaganda:

soltanto chi è identificato nel solo sensorio-percettivo

richiede di diffonderla, mediante manifestazioni culturali riduzioniste.

In questo, si

ravvede il ritardo di formazione a se stesso

da parte dell’Io-psyché

che non vive e non comprende come

l’attuarsi di questa conoscenza olistico-autopoietica nel mondo

esiga di

essere consapevolizzata in ognuno

e che

tramite auto-maieutica non sia una mera traduzione in pensieri-idee

che a loro volta evolvano in altri pensieri-idee.

Che un sempre maggior numero di ricercatori

viva la vita,

dell’Universi sensibile e sovrasensibile,

localistica e non locale

trans-finita

di cui sono parte inscindibile:

dipende da ricercatori sulla coscienza che veicolano

tale, reale, vissuto auto-maieutico olistico-autopoietico,

a non renderlo riduzionista,

proiettiva stereotipia politico-socio-culturale (…) dell’epoca.

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