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ENACTMENT SIGMASOFICO

In Sigmasofia, l’enactment autopoietico si evidenzia quando il ricercatore, durante le Autopoiesi Io-somatiche in palestra, al momento in cui esprime, liberamente, ogni stato Io-somatico, sente e prova, mette in essere, comportamenti stereotipati, ricorsivi, discrasici, investendoli, sempre ricorsivamente e in modo stereotipato, sugli oggetti mediatori autopoietici, incluso il Maieuta.

L’enactment è una forma meno intensa di aggredior-out: essendo ricorsivo, si evidenzia come più gestibile, più controllabile, rispetto all’aggredior-out che è una abreazione intensissima, concentrata e incontrollata da parte del ricercatore. Il Maieuta partecipa sempre all’enactment del ricercatore attraverso le intervenienze e al momento opportuno con le A.Si.Re.

Provenendo dalla propria storia vissuta, dal concepimento al momento attuale, l’enactment è l’attualizzazione di un contenuto della memoria e relativa intensità emozionale e significati-significanti che, per ricorsività condizionante, sono stati somatizzati, su cui il ricercatore è identificato-fissato. In questo senso e con questi significati, le sedute di Sigmasofia Io-somatica sono sempre degli enactment in azione (anche se non utilizziamo questo termine). Di fatto, il ricercatore fa teatro autopoietico ossia, come copione, rappresenta i suoi vissuti reali a cui il Maieuta partecipa sempre per orientarli attraverso vissuti che si spingono verso la fusionalità e oltre.

In Sigmasofia consideriamo enactment soltanto le azioni che auto-determina il ricercatore, non lo sono le intervenienze e le A.Si.Re. somministrate dal Maieuta (perché dovrebbe essere in grado di controllare il proprio contro-transfert somato-psichico). L’enactment rappresenta e veicola movimenti, per così dire, inconsci del ricercatore che, appunto, somministrando intervenienze e A.Si.Re., il Maieuta orienta verso la loro transmutazione, tutto ciò viene sigillato dopo il vissuto, attraverso la costruzione della propria teoria conseguente. Le Autopoiesi Io-somatiche creano, sempre, un forte legame tra ricercatore e Maieuta: si tratta di vissuti che resteranno impressi molto più di quelli che viviamo al di fuori del setting questo perché durante esso l’espressione dei propri stati Io-somatici è integrale, è totale, non è ostacolata, non è giudicata (…). Di conseguenza, questi vissuti andranno a formare un parco di esperienze simbolico-reali che si sovrappongono a quelle veicolate, faranno da substrato a nuovi modi di relazione ed anche di innovativi enactment. Questo dipende dal fatto che via via che la formazione prosegue si consapevolizzano e si evidenziano sempre più componenti inconsce.

Il fatto che il Maieuta partecipi integralmente è previsto dal metodo Sigmasofia. Somministra intervenienze e A.Si.Re. che lo distinguono dall’enactment traslato dal ricercatore. Per questo motivo, l’enactment non ridefinisce il controtransfert somato-psichico (accezione Sigmasofica). Le intervenienze e le A.Si.Re. vengono somministrate dal Maieuta dalla condizione di fusionalità con il cliente, che include la partecipazione-osservazione simultanea dello stesso. Il partecipatore-osservatore, ossia il Maieuta, in qualche modo e in qualche misura influenza ciò che partecipa-osserva, per questo motivo, la gestione del controtransfert a mediazione somato-psichica è di fondamentale importanza. Comunque, la fusionalità maieuta-ricercatore, la partecipazione-osservazione, avvengono sul piano dell’entanglement, quindi sul piano energetico, per questo motivo, c’è sempre la simultaneità, la non separabilità, non c’è a quel livello di funzionalità, separazione tra soggetto e oggetto.

Agendo a mediazione somato-psichica l’individuazione, la funzione Ypsi del Maieuta è sempre agita in funzione della creazione dell’humus maieutico, affinché l’Io-psyché del ricercatore possa estrapolare, dentro di se, le risposte che cerca. Non si tratta di contro-traslazione ma di intervenienze e di azioni simbolico reali utili all’auto-comprensione del ricercatore.

Non si tratta di accettazione della partecipazione contro-transferale istintivo-emozionale, perché le azioni trasmesse sono parte di un cifrario sperimentato e verificato durante i lunghi anni formativi.

Se le azioni simbolico-reali e reali-simboliche sono ben somministrate, il Maieuta non entra a far parte del problema del paziente, ma entra a far parte dello strumento di azione correttrice che il ricercatore può assumere.


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