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COSA PENSA LA SIGMASOFIA DI SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?
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COSA PENSA LA SIGMASOFIA DI SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?

Nel sistema politico italiano il Presidente della Repubblica, sostanzialmente, è il

garante della Costituzione,

rappresenta la cosiddetta

unità nazionale

e dovrebbe

coordinare e sorvegliare

i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.

In Italia

è eletto dal Parlamento in seduta comune

e rimane in carica per sette anni.

Ogni cittadino che abbia cinquanta anni e goda dei diritti politici e civili potrebbe farlo.

L’elezione del Presidente della Repubblica

ha luogo per scrutinio segreto

e ci vuole la

maggioranza dei due terzi del parlamento per eleggerlo.

Il Presidente della Repubblica per Costituzione dispone di diversi poteri nelle seguenti aree:

  • poteri di rappresentanza esterna
  • poteri di esercizio delle funzioni parlamentari
  • poteri inerenti la funzione legislativa e normativa
  • poteri inerenti la funzione esecutiva e di indirizzo politico
  • poteri inerenti l’esercizio della giurisdizione
  • (…).

La Costituzione stabilisce che

il Presidente non è responsabile per gli atti

compiuti nell’esercizio delle sue funzioni

(tranne che per

alto tradimento).

L’assenza di responsabilità deriva da

più che anacronistici

principi monastici

ossia dalla formula,

The King can do no wrong,

“il Re non può sbagliare,

che, per estensione, diviene il

Presidente non può sbagliare.

Ebbene,

questa inequivocabile proiezione

dovrebbe posizionare il Presidente

al di sopra delle parti.

Per poter adempiere alle responsabilità indicate è ovvio che il cittadino candidato alla presidenza

abbia i requisiti adatti per poter esercitarla.

Veniamo al punto.

Il ricercatore mi chiede

  • cosa pensa la Sigmasofia di Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica?

Per poter dire che cosa pensa è necessario andare a verificare la biografia del soggetto. La prima condizione richiesta al Presidente è quella di

godere dei diritti politici e civili.

Per diritti politici si intendono quei diritti che uno Stato riconosce al cittadino affinchè possa partecipare alla vita politica e alle decisioni pubbliche, questo passaggio per l’organizzazione democratica è importante in quanto

comportamenti illeciti rispetto alla legge

potrebbero compromettere tali pubbliche decisioni.

I diritti civili sono la

somma delle possibilità di essere liberi

espresse da un cittadino e garantite dallo Stato. La loro violazione può innescare, indurre, dinamiche problematiche e conflittuali nella relazione.

Per questo motivo, per eleggere il Capo dello Stato che, come detto, dovrebbe essere super partes è necessario verificare le sue azioni di vita, quelle che possano aver evidenziato nel godimento dei diritti politici e civili forme di conflitto, di animadversio, di

non rispetto alle leggi esistenti (…).

Quindi, la lettura delle parti distoniche della biografia di chi si candida a Presidente è inevitabile e irrinunciabile.

Partecipiamo-osserviamo e leggiamo insieme cosa si evidenzia da una delle biografie pubblicate su internet riguardo ai

processi giudiziari in cui è coinvolto

il “candidato Silvio Berlusconi”

per verificare se può realmente essere

il Presidente

-che non può sbagliare-

ed essere così

al di sopra delle parti

  1. Processo Mediaset, frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset condannato in via definitiva, 4 anni di reclusione
  2. Lodo Mondadori corruzione giudiziaria (attenuanti generiche).
  3. Bilanci Fininvest 1988-1992, falso in bilancio e appropriazione indebita relativi ai bilanci Fininvest dal 1988 al 1992.
  4. All Iberian 1, 23 miliardi di lire di finanziamenti illeciti al P.S.I. di Bettino Craxi.
  5. Consolidato Fininvest, falso in bilancio.
  6. Caso Lentini, falso in bilancio.
  7. Tangenti a David Mils, corruzione giudiziaria.
  8. Rivelazione di informazioni coperte da segreto istruttorio relative all’inchiesta Bnl-Unipol. Il 7 marzo 2013 il Tribunale di Milano lo condanna a un anno di reclusione e al risarcimento di 80 000 euro in solido col fratello Paolo Berlusconi. Il 31 marzo 2014 la Seconda Corte d’Appello di Milano ha dichiarato la prescrizione del reato, confermando il risarcimento di 80 000 euro a Piero Fassino.
  9. Falsa testimonianza P 2
  10. Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio
  11. All Iberian 2, falso in bilancio
  12. Sme-Ariosto (falso in bilancio e corruzione giudiziaria)
  13. Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, anche grazie alla falsa testimonianza dell’avvocato David Mills
  14. Telecinco (in Spagna), violazione della legge antitrust, frode fiscale e reati vari (quali riciclaggio di denaro).
  15. Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essere stato al corrente dei fatti contestati
  16. Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio
  17. Inchiesta Mediatrade di Milano, appropriazione indebita e frode fiscale, Berlusconi insieme ad un socio occulto, l’egiziano Frank Agrama, si sarebbe appropriato illegalmente di fondi della società
  18. Inchiesta Mediatrade di Roma, evasione fiscale e reati tributari compiuti negli anni 2004, 2005
  19. Caso Ruby, concussione e prostituzione minorile
  20. Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest (archiviato per insufficienza di prove).
  21. Traffico di droga.
  22. Tangenti fiscali pay TV
  23. Stragi 1992-1993 (concorso in strage
  24. Caso Saccà, corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi
  25. Concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio insieme a Marcello Dell’Utri
  26. Abuso d’ufficio, abuso nell’uso dei voli di Stato.
  27. Diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo
  28. Caso Trani, abuso d’ufficio
  29. Concorso in corruzione, Berlusconi viene condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli l’8 luglio 2015 a 3 anni di reclusione per aver corrotto nel 2006, con 3 milioni di euro, il senatore dell’IdV Sergio De Gregorio per favorire il suo passaggio tra le file della Casa delle libertà
  30. Processo escort, Berlusconi avrebbe pagato l’imprenditore Giampaolo Tarantini perché nascondesse dinanzi ai magistrati baresi la verità sulle escort portate alle feste organizzate nelle sue abitazioni.
  31. Inchiesta Ruby Ter, avrebbe pagato le testimoni del Processo Ruby per fare falsa testimonianza
  32. Finanziamenti illeciti erogati al Movimento Italiani nel Mondo
  33. Corruzione, Berlusconi avrebbe corrotto nel 2010 i senatori dell’IdV Antonio Razzi e Domenico Scilipoti per passare al P.d.L. tenendo in piedi la maggioranza.

Per anni Silvio Berlusconi e gli appartenenti al suo schieramento politico hanno rivendicato che in Italia esiste la

presunzione di innocenza

fino a sentenza definitiva,

autodefinendosi, orgogliosamente, come

garantisti

e lasciando intendere che una volta che la

sentenza definitiva fosse stata emessa,

soltanto allora,

si sarebbe potuta affermare la

colpevolezza.

Partecipiamo-osserviamo insieme, la

condanna definitiva è stata emessa,

in base alle leggi dello Stato Italiano

è definitivamente colpevole

ossia è stato dimostrato che ha commesso un reato

(si tratta quindi di un cittadino che ha commesso un

atto anti-sociale e ritenuto un delitto dalla legge penale)

ma anche questo non basta:

infatti, a comprova

  • pur essendo egli stesso perfettamente consapevole del fatto che per la legge dello Stato italiano ha commesso un reato per cui è stato condannato, si autocandida, comunque, alla carica di Presidente della Repubblica
  • pur essendo alcuni degli appartenenti al centro destra perfettamente consapevoli che per la legge dello Stato Italiano ha commesso un reato per cui è stato condannato, lo propongono, comunque, come candidato alla Presidenza della Repubblica.

Riflettiamo attentamente insieme.

Sia Silvio Berlusconi che i componenti del centro destra e altri sono perfettamente consapevoli dei

trentatré procedimenti giudiziari che gli sono stati imputati

e, soprattutto,

della sentenza definitiva

e di quelle in corso

ma, entrambi, dichiarano ufficialmente che tutti questi coinvolgimenti giudiziari, sentenza definitiva compresa, siano una sorta di

complotto somministrato da una presunta

giustizia politicizzata a seguito della sua

discesa in campo

e, di conseguenza, sono arrivati perfino a

denunciare i magistrati milanesi

presso la procura di Brescia per il

reato di

attentato ad organo costituzionale,

ma tale denuncia è stata archiviata con le seguente motivazione:

risulta dall’esame degli atti che,

contrariamente a quanto si desume

 dalle prospettazioni del denunciante,

le iniziative giudiziarie […]

“avevano preceduto”

e non “seguito”

la decisione di

“scendere in campo”

 (Carlo Bianchetti, giudice per le udienze preliminari di Brescia, ordinanza di archiviazione della denuncia, 15 maggio 2001).

Alla luce di quanto appena esposto è possibile affermare che Silvio Berlusconi:

  • non può tecnicamente garantire l’unità nazionale (esistono documenti e video che provano, inequivocabilmente, che è schierato, esplicitamente, con una parte politica e che attacca violentemente la controparte …)
  • non può essere superpartes (esistono documenti e video in cui lo si sente attaccare con forza la magistratura e il Consiglio superiore della magistratura che, eventualmente, da Presidente dovrebbe presiedere.
  • non può rivestire quel ruolo rispettando quanto previsto dalla Costituzione Italiana, all’articolo 54, che così recita:

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

Silvio Berlusconi non ha osservato le leggi (vedi condanna definitiva);

ha violato, sempre per la legge, disciplina e onore, in quanto in alcune sentenze viene affermato per iscritto che abbia pagato mafiosi per lunghi periodi di tempo: inoltre, per il fatto che è coinvolto in processi di prostituzione, anche minorile (alcuni ancora in corso)

  • Non può rivestire quel ruolo perché diverrebbe simbolo di discriminazione: si verrebbe a trovare nella carica di Comandante delle Forze Armate con una sentenza passata in giudicato, mentre un cittadino con la stessa condanna non avrebbe, per legge, i requisiti per accedere nemmeno a un concorso per entrare in ruolo in una Forza Armata.

Per i motivi esposti, la Sigmasofia invita

  • il centrodestra, a cercare un candidato che nel proprio curriculum non esibisca una condanna definitiva e che non abbia processi in corso (sono certo che in Italia vivano cittadini con tale requisito) e, soprattutto, abbia consapevolezze esistenziali e culturali adeguate ai tempi. Se così non fosse sarebbero ancor più conniventi con l’atto di discriminazione indicato: autoassolutori (per auto-proclamazione) per i reati da loro stessi commessi; e favorevoli a dure leggi inneggianti a ordine e disciplina da applicare ai reati commessi dai cittadini.
  • Silvio Berlusconi, a non proporsi quale Presidente e a prendere, realmente coscienza, della propria biografia, assolutamente inadeguata per quel ruolo.

 

 

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