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VACCINO SI, VACCINO NO

Per rispondere alla sua domanda è necessaria una premessa.

Io sono più che certo che per poter decidere,

vaccino si, vaccino no,

sia necessario che ad ogni cittadino sia riconosciuto (oltre che dall’innato) anche dalla legge dello stato il

principio attivo di

auto-determinazione

e di scelta in-formata.

principio attivo

(anche se innato)

di auto-determinazione al cittadino

soprattutto per quanto riguarda il bene inalienabile che è la

disponibilità piena e integrale della vita-autopoiesi

che muove in ognuno.

Voglio ripetere: il fatto che tale principio sia innato, significa, esattamente, che per natura è nelle

disponibilità di ogni Io-psyché

(chi ha un minimo di formazione vissuta a se stesso conosce quanto sto affermando).

Il fatto che i cittadini che rappresentano le Istituzioni, lo Stato (quasi ovunque nel mondo) non lo riconoscano attraverso la legge e che alcuni lo avversino significa che la

loro consapevolezza vissuta è

in forte e significativo ritardo

auto-formativo e auto-conoscitivo dell’innato

di cui anche loro sono evidenza.

Analizzando la questione con gli occhi della Sigmasofia, constato che nell’ambito delle leggi dello Stato che molti cittadini hanno adottato e stanno adottando, operano alcuni ostacolatori (difese psicosomatiche) e inconsapevolezze. Ne espongo due (sono di più):

  1. la thanatosfobia;
  2. l’identificazione-fissazione nella convenzione economia-denaro.

Per quanto concerne l’ostacolatore thanatosfobia, si tratta della

proiezione della paura di morire

e del suo

correlato, il dolore-sofferenza.

Di fatto, si proiettano proprie paure irrisolte (di morire-soffrire, appunto) che taluni, rivestendo cariche istituzionali, attraverso le leggi, di fatto,

esportano ed impongono ad altri,

 assumendo così che la loro

thanatosfobia

irrisolta

debba essere necessariamente condivisibile.

Questa posizione (condivisa dalla stragrande maggioranza delle persone) è in qualche modo rinforzata dalla scienza ufficiale. Per non essere frainteso, spiego nel dettaglio questa affermazione.

La

scienza è di fondamentale importanza,

ha prodotto risultati e tecnologie e conoscenze ripetibili in ogni laboratorio del mondo e noi tutti la utilizziamo e, se ritenuto opportuno, dobbiamo servircene.

Affermato questo assioma, è possibile integrare una valutazione, scaturente dal vissuto.

Entriamo.

La scienza medica a livello internazionale è organizzata, rigorosamente, per

  • evitare il punto morte alle persone;
  • spostare l’aspettativa di vita (manifestazione della vita-autopoiesi nel corpo fisico in cui ci riconosciamo), più in là possibile nel tempo;
  • in sintesi, proporre studi, profilassi e cure, finalizzati a porre in remissione patologie e ad alleviare il dolore.

Anche in questo caso,

nulla da eccepire!

È un servizio di vitale importanza!

Vengo al punto.

Essendo concentrata quasi completamente su quanto di cui ai precedenti punti, la scienza non ha prodotto, per quanto di mia conoscenza,

nessun studio e nessuna ricerca scientifica, seria, sullo

stato di morte in sé

(lasciando il campo libero a improbabili esegesi filosofico-religioso-spirituali

 o new-next-age),

inducendo così, involontariamente, la condizione secondo cui il

punto morte sia soltanto da evitare, da allontanare,

e non anche da conoscere.

Di fatto, molti esseri umani e molti scienziati,

confinano la morte, il più lontano possibile

dal loro momento di esistenza in vita nel corpo attuale:

la posizionano, esattamente, nel punto che

denominano, erroneamente, fine vita

(al punto morte non finisce la vita, ma il suo modo di funzionare e di evidenziarsi nell’Io-soma del morituro).

In tal modo, si lascia intendere che,

pur essendo uno degli stati Io-somatici maggiormente prodotto dai cosiddetti esseri viventi, la morte, non merita l’attenzione scientifica ma soltanto studi su come allontanarla ed evitarla, possibilmente senza soffrire.

In tal modo, si contribuisce a rinforzare il già grave ostacolatore thanatosfobia che rileviamo praticamente nella prevalenza degli esseri umani, modo di agire che rinforza potentemente l’Io-psyché di molti a

non riconoscere l’esistenza verificata e verificabile di

stati di autoconsapevolezza vissuti

(molto pochi),

diversi da quelli appena indicati,

che, di fatto, non temono il punto morte

in quanto

(e senza voler fare proselitismi)

l’hanno studiato (in privato) e vogliono assumerlo e crearlo per loro stessi (senza pretendere di esportarlo ad altri), utilizzando la propria consapevolezza e auto-determinazione innata e acquisita.

Come è facile intuire,

la thanatosfobia è talmente alimentata da essere scambiata non per uno stato discrasico da curare, da transmutare, ma per una condizione dell’ontos dell’essere umano

(per molti è così!),

spingendo così molti di loro, anche con incarichi politici, a promulgare leggi,

convinti di agire nel presunto interesse di tutti.

Voglio comunicare che per gli studi e le ricerche Sigmasofici si tratta di scelte che, pur essendo per quelle convinzioni legittime e condivise da molti,

non sono tecnicamente in grado di riconoscere che altri Io-psyché,

seguono altre consapevolezze funzionali a loro stessi e non invasive per altri.

Sto semplicemente affermando che,

inequivocabilmente, esistono diverse consapevolezze vissute su tali delicati temi bios-etici e che basterebbe l’assunzione del riconoscimento, per legge,

 del principio di autodeterminazione in-formato,

per risolvere la questione definitivamente,

in modo che ognuno possa scegliere per se stesso

come vivere e come morire,

se vaccinarsi o se non vaccinarsi (…).

Il Covid-19 e varianti è stato un amplificatore formidabile della già più che diffusa thanatosfobia. Ciò, ripeto,

ha indotto alcuni ad assumere una pseudo-sicurezza ontologica di conoscere il presunto bene di tutti i cittadini senza discernere che per chi condivide la loro visione ciò è corretto, ma per altri si tratta di una invasione irricevibile nel principio di autodeterminazione!

La consapevolezza per cui, attraverso il Covid 19, sia possibile guadagnare enormi cifre di denaro

ha reso subdola e fraudolenta la sicurezza

(forse in buona fede, forse no)

di fare l’interesse di tutti.

Qui, individuo il secondo ostacolatore.

Infatti, l’intreccio tra i cittadini che creano le leggi (denominati politici) e case farmaceutiche che producono il vaccino sembra essere veramente inscindibile: vaccinare miliardi di esseri umani è economicamente e straordinariamente conveniente per tutti ed ecco che thanatos viene ad assumere un ruolo fondamentale. Si viene a creare la situazione di fatto per cui, più l’essere umano è spinto a vaccinarsi più è possibile guadagnare e, nel contempo, tutelarsi riguardo il punto morte che è il propulsore della spinta.

Anche qui non vorrei essere frainteso:

io rispetto le forme thanatos-fobiche,

nulla da eccepire,

il punto preciso, specifico della questione e inaccettabile è il fatto che il legislatore (la prevalenza)

non riconosca consapevolezze diverse,

ossia

l’inalienabile

(a livello innato)

principio di autodeterminazione

che opera in ognuno e nell’ambiente complessivo.

L’obbligatorietà indotta da decisioni e da leggi è il sintomo, inequivocabile, che rivela una

straordinaria e discrasica inconsapevolezza delle funzionalità naturali esistenti.

Terminata la premessa rispondo in modo ancora più approfondito alla sua domanda:

Farà il vaccino o no e perché?

Vorrei per favore una risposta diretta e senza equivoci.

Da quanto esposto in premessa, avrà compreso che

io, semplicemente,

 eserciterò il principio attivo di auto-determinazione

(innato)

su base in-formata

(ricerche scientifiche d’avanguardia sul tema).

Al momento, segnalo alcune perplessità:

  • Se proprio lo Stato, attraverso le leggi, vorrà inseguirmi e obbligarmi a vaccinarmi, al momento, nel caso per qualche motivo dovesse riuscirci, tra i vaccini che sceglierei pongo in lieve vantaggio i vaccini Astra-Zeneca e Sputnik, in quanto ho l’impressione che utilizzino principi medico-scientifici già sperimentati e in parte collaudati da diversi anni.
  • I vaccini con l’mRNA (una sorta di messaggeri), ossia con un quantum minimo al loro interno del genoma virus per stimolare in tal guisa il sistema immunitario e produrre così anticorpi, dal punto di vista della ricerca scientifica sono molto interessanti: mi risulta che già da alcuni anni si stiano facendo ricerche simili, per curare il cancro. Qui, pur riconoscendo l’importanza di tali studi, non trovo contraddizioni nell’affermare che scelgo di:

stimolare il mio sistema di difesa immunitario senza messaggeri, ma

utilizzando un adeguato stile di vita.

Lo realizzo praticando le

  • tecno-ontos-sophos-logie della ∑ophy Martial Art, del Pan-kration e dell’E.Co.A.. Si tratta di allenamenti intensissimi, omogenei, praticati, immersi nella natura incontaminata, a cui abbino una alimentazione biologica alcalina, la pratica di meditazioni dinamiche e di de-localizzazioni, attraverso cui tento di far emergere, consapevolmente, i principi attivi di auto-rigenerazione-guarigione naturali (potenziamento-stimolo del sistema di difesa immunitario, appunto).

Ho scelto di auto-determinarmi a fare quanto sto indicando, piuttosto di

immettere nel mio Io-soma porzioni del genoma del virus

ossia del

veleno

(etimologicamente virus significa veleno).

Già ne inseriamo a volontà come polveri sottili, inquinamenti, radiazioni…!

Sono riusciti a preparare in poco tempo i vaccini a mRNA, appunto perché esistevano altri lavori scientifici precedenti (come detto prima) e perché hanno potuto ottenere finanziamenti enormi dallo Stato, sempre per i motivi indicati.

Altresì.

Affermano che l’mRNA (Acido nucleico messaggero) si fermerebbe nel citoplasma della cellula e che dovrebbe inattivarsi dopo poco tempo.

Ma andrebbe veramente nel citoplasma di quelle cellule?

Anche di quelle seminali?

Come fanno ad assicurarci con certezza che dopo immesso, non penetri nel genoma, nelle funzionalità innate in modo contaminante?

E se durante la riproduzione si dovessero legare ad altre proteine e formare immunocomplessi e originare altre patologie autoimmuni?

Non hanno risposto nemmeno a loro stessi e in modo approfondito, esaustivo, a tali questioni.

Affermo questo perché le stesse aziende produttrici del vaccino dichiarano di stare osservando e monitorando le reazioni delle persone che fanno il vaccino (…). Ammettono così, di fatto e implicitamente, che l’osservazione finora effettuata è minima, incompleta.

Infatti, a comprova, solo per fare un esempio, l’Agenzia Norvegese del farmaco (organo ufficiale) ha riscontrato che dopo la somministrazione del vaccino si sono evidenziati effetti indesiderati comuni gravi,

ventitré morti accertati,

di cui quattordici studiati e verificati.

Affermano che vaccino a mRNA potrebbe determinare la morte di soggetti anziani fragili (con altre patologie).

In Norvegia, hanno deciso di non somministrare più il vaccino Pfizer a soggetti simili se non prima individualmente approfonditamente controllati, studiati prima della vaccinazione.

In Italia, invece il comitato tecnico scientifico-governo ha deciso di somministrare il vaccino proprio ai soggetti più anziani e più malati per proteggerli!

Qui rilevo un altro punto, anziché di provvedere, con più rigore e intensità, a studi scientifici di approfondimento e di renderli pubblici (facendo parlare enti ufficiali), assistiamo alla proiezione dei thanatofobici-politici di voler attenuare o nascondere la notizia, per non allarmarci, quando, se applicassero un minimo di autocritica scoprirebbero di non essere loro stessi pronti, a causa della propria thanatofobia e voglia di denaro.

Questo per me significa che, molti, in parte, stanno facendo una

sperimentazione mascherata!

L’epidemia, i vaccini, hanno dato il via a questa operazione e non affermo che tale sperimentazione non possa sfociare anche

in un grande passo avanti per la medicina

ed anche riuscire a studiare altri agenti patogeni. Per questo motivo,

per quel che può valere,

dico alla scienza di farlo in modo pubblico e di esserne soddisfatta,

ma anche che tale sperimentazione non impedisca di

 riconoscere e di rispettare il principio innato di autodeterminazione altrui,

di chi vive e riconosce altro.

Per quel che mi riguarda, il minimo che i legislatori e la scienza dovrebbero fare è proporre più

dibattito aperto e possibilmente maggiore chiarezza.

A questo punto, Qui, sono tenuto a rilevare la presenza di un altro ostacolatore:

presumendo

necessario non ingenerare dubbi nel cittadino,

tendono a reprimere, a soffocare l’Io-psyché dell’essere umano che si auto-determina diversamente, in conseguenza di altre consapevolezze vissute.

In qualche modo pretendono che il cittadino debba

avere fede e fidarsi di ciò che in molti casi (non in tutti) è una semplice

proiezione economico-thanatosfobica.

In conclusione:

Io assumo che il potenziamento del mio sistema di difesa immunitario, con il quale eventualmente risponderò al Covid 19, dovrà avvenire attraverso

l’implementazione straordinaria del

mio stile di vita olistico-autopoietico Sigmasofico,

il mio vaccino di sempre.


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