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EZIOLOGIA DEL CANCRO

Il tumore e la metastasi?

Male assoluto, no, preziosissimi messaggeri…!

IMPORTANTE

comunico ufficialmente che

l’eziologia del cancro

qui illustrata

è stata elaborata utilizzando le

tecno-ontos-sophos-logie operative proposte dalla

Sigmasofia

auto-rigenerativa

e

NON UTILIZZANO,

né direttamente né indirettamente,

teorie e pratiche proposte dalla

scienza medica ufficiale:

evidenziano la

decodifica

psico-oncologica sigmasofica,

simbolico-reale del cancro.

Nota bene:

La Sigmasofia auto-rigenerativa

  • non propone terapie oncologiche
  • non propone metodologie terapeutiche alternative

Si invitano i ricercatori a non richiedere alla Sigmasofia interventi di quel tipo e di rivolgersi ai protocolli internazionali proposti dalla scienza medica ufficiale che hanno dimostrato di funzionare

Gli studi e le ricerche pratico-teorici in

Sigmasofia

Io-somato-autopoietica

mi hanno condotto a riconoscere alcune

causalità

sempre presenti

nei ricercatori che hanno prodotto e che producono la

discrasia Io-somato-autopoietica denominata,

cancro.

In base ai dati riscontrati in venti anni di partecipazioni-osservazioni,

posso legittimamente affermare

di aver individuato una delle

cause fondamentali

dell’eziologia complessa

del cancro.

L’Io-soma del ricercatore non assume, con continuità,

lo stile di vita simmetrico e in diretta emanazione dei

principi attivi fisiologici, ecologici, innati da cui esso stesso si evidenzia.

Infatti, i soggetti finora partecipati-osservati non includevano nelle loro priorità giornaliere:

  1. la sana e naturale alimentazione basata su cibi non acidificanti
  2. la sana e naturale attività somato-psichica (inattività sportiva o di movimento del corpo) creando così un ambiente somatico acido per una non adeguata irrorazione di ossigeno alle cellule (ipossia, acidosi cellulare)
  3. la sana e naturale attività psico-somatica (inattività introspettiva dinamica, finalizzata alla

pragmatica della disidentificazione-de-fissazione

da stati ostacolanti-difese psicosomatiche- e condizionanti, stereotipate, che continuamente produce, nonché finalizzata alla presa di consapevolezza interiore e diretta della fisiologia innata psicosomatica.

Creando così un ambiente psichico discrasico e inconsapevole che somatizzandosi contribuisce a

potenziare l’acidificazione e la de-alcalinizzazione

(somato-psichica).

I tre processi indicati funzionano simultaneamente:

se un essere umano ha una delle mancanze indicate ha anche l’altra.

L’acidità, l’acidosi

(nell’accezione Sigmasofica)

significa,

riduzione di ossigeno nell’Io-soma,

al contrario,

le sostanze alcaline attirano ossigeno.

Se si priva la cellula del 30 % max del suo fabbisogno naturale di ossigeno

 si creano le

condizioni per transmutarla in neoplasia.

Ogni singola cellula ha necessità del proprio naturale fabbisogno di ossigeno

e dei principi attivi che questi veicola!

Essendo l’Io-psyché non separabile dal soma, dalla cellula, si evidenzia che la

profilassi

(che è uno degli ingredienti fondamentali formanti l’auto-rigenerazione-guarigione)

dell’Io-psyché-soma risultano essere fondamentali.

La cellula tumorale è, sostanzialmente, un

adeguamento della cellula stessa per

tentare di vivere,

malgrado la riduzione di ossigeno che le somministriamo.

Di conseguenza, può essere letto come un

atto di auto-rigenerazione-guarigione

prodotto dal sistema di difesa immunitario.

La vita-autopoiesi innata

sembra richiederci un Io-soma alcalinizzato.

Di conseguenza la profilassi dovrà, in tutti i modi e in tutte le forme,

porre in remissione

l’ipossia

(riduzione-mancanza di ossigeno!)

e l’acidità nell’Io-soma.

L’ossigeno e i principi attivi di vita-autopoiesi che veicola si trovano in tutto l’Universi e non solo sulla Terra! È prodotto dalle piante durante la fotosintesi. Per questo motivo, in Sigmasofia auto-rigenerativa,

gli allenamenti di ossigenazione e iper-ossigenazione

si svolgono, obbligatoriamente, nei boschi, nelle foreste,

sui costoni collinari e montani o in spiaggia in riva al mare

 (l’ossigeno forma il 90 % del mare!)!

Tutto ciò incide sul processo naturale della respirazione che potenziamo con l’assunzione della

respirazione olistico-autopoietica.

L’allenamento proposto dalla Sigmasofia auto-rigenerativa è denominato: della vita e dello stato coscienziale punto morte, appunto perché aumentando progressivamente determina che le cellule tumorali che sono

anaerobiche

(non respirano ossigeno)

tendano verso la remissione a tal punto che

possono non farcela “a sopravvivere”

ad intensi allenamenti e somministrazioni di ossigeno.

In questo senso e con questi significati,

il cancro è equiparabile ad un meccanismo di difesa, innato,

che l’Io-soma (sistema di difesa immunitario) crea per tentare di dare

continuità di manifestazione della vita-autopoiesi nel corpo fisico

che, appunto, sta producendo un ambiente acido e ridotto di ossigeno.

Il nutrimento fondamentale dell’Io-soma è, quindi, individuabile in una

giusta somministrazione di ossigeno

e di un allenamento progressivo che consente di assumerne in misura sempre maggiore e sostenibile, nonché da

adeguate ed estese consapevolizzazioni dirette, vissute,

della fisiologia Io-somatica in essere.

Approfondiamo.

Il tumore

In Sigmasofia il termine cancro e il termine tumore sono, essenzialmente, utilizzati come sinonimi, ma evidenziano lievi differenziazioni:

  • il cancro indica un tumore in grado di produrre metastasi
  • il tumore si differenzia lievemente in quanto può essere limitato alla sede di origine

La discrasia che denominiamo tumore dal latino tumor, che significa rigonfiamento,

in realtà è una nuova formazione Io-somato-autopoietica, anche detta

neoplasia

(neo significa nuovo e plasia significa formazione).

Non viene prodotta in forma benigna o maligna,

ma in forma

naturalmente omeostatica e auto-rigeneratrice, esistente

(analizzeremo più avanti, nel dettaglio, il motivo).

L’aumento della riproduzione di alcune cellule del corpo è un automatismo innato: si tratta

dell’azione di ripristino delle naturali funzionalità olistico-autopoietiche.

In pratica, l’Io-soma di chi la produce ha determinato disfunzionalità al patrimonio genetico (rispetto al naturale innato fluire ecologico).

Migliaia e migliaia di esseri umani producono lo stato coscienziale punto morte, in conseguenza del manifestarsi della neoplasia.

La neoplasia è un prodotto dell’essere umano, delle parti-Universi! È quindi necessario partecipare-osservare in lui gli elementi, le componenti che la producono, locali e non locali.

Ci sono esseri umani che, pur conducendo la stessa vita di altri che si ammalano, non la producono.

La neoplasia è un accrescimento progressivo di una parte dell’Io-soma, in conseguenza del fatto che alcune

cellule proliferano

(per specifici scopi)

in modo che sembra essere diversamente articolato e diversamente ordinato,

rispetto alla funzionalità normalmente agita.

Quando le cellule, che compongono la neoplasia, non si staccano, non si separano dal luogo dove hanno proliferato e, quindi, non invadono organi, tessuti vicini (in questo caso, per convenzione medica, il tumore viene definito benigno), è possibile riconoscere specifiche in-formazioni che si evidenziano sul corpo, attraverso quel male. Nel caso contrario, si parla di tumore maligno, che può essere riconosciuto come veicolo di maggiori e complesse in-formazioni. Tale invasione-proliferazione è detta anche

metastasi:

dal greco metastasis, composto da metà, che significa al di là

e stasis, che significa stato, posizione.

Significa

nuova formazione

(neoplasia),

al di là del proprio stato posizione

(metastasi),

quindi ci trasmette l’in-formazione di

trans-mutazione, di cambiamento in atto.

Questa etimologia ci fornisce interessanti informazioni che hanno trovato riscontro nella pratica.

È interessante che la neoplasia interagisca con il nucleo delle cellule, che è esattamente il luogo in cui sono custodite le in-formazioni olistico-autopoietiche e complesse del genoma somatico e coscienziale.

Tutte le cellule, che nascono da questa proliferazione, da questo moltiplicarsi, possiedono le stesse caratteristiche. Ci troviamo di fronte ad un fatto molto simile a quello che accade alla cellula embrionale: in quei momenti, è funzionale soltanto alla propria riproduzione, mossa e modulata da processi vitali innati (dal determinismo olistico-autopoietico -genoma coscienziale-) che veicola. In tal senso e con questi significati, sembra comunicarci, per così dire,

la ri-attivazione di processi già partecipati dall’embrione che opera appunto

attraverso la moltiplicazione e la crescita.

È come se l’Io-soma rimettesse in funzione un meccanismo che già originariamente ha agito, ossia una

condizione di proliferazione cellulare, funzionale alla crescita dell’Io-soma

 (della nuova formazione al di là del proprio stato).

Un primo segnale che la neoplasia ci suggerisce è quello che, ri-attivando il nucleo, dove i principi attivi olistico-autopoietici operano, stimola proprio quel piano che, spesso, nell’azione quotidiana ha il corrispettivo nella

creatività-creazione, nell’azione che crea

(il nuovo corpo che sta nascendo).

Il fatto che si ricrei la

proliferazione autopoietica cellulare,

ci suggerisce, ci indica che

i processi di creazione-creatività dell’Io-soma sono inattivi o meno attivi,

pertanto

il principio attivo olistico-autopoietico di omeostasi e di auto-rigenerazione innesca di nuovo la riproduzione cellulare

(che ovviamente coinvolge l’Io-psyché, in quanto inscindibile dal soma):

è come se

avvenisse un nuovo parto,

per ripristinare funzionalità genericamente dette di

benessere naturale

(o salute).

Viene a crearsi

l’intenzionalità effettiva di transmutare la situazione esistente,

in modo così intenso che le funzionalità dell’Io-psychè ci comunicano di agire su azioni o comportamenti esistenziali distonici, discrasici, disfunzionali che hanno superato la soglia di naturale autorigenerazione prodotta dall’Io-soma. Ci sono condizioni esistenziali così deviate dal naturale fluire eco-sistemico olistico autopoietico da produrre somatizzazioni. Viene così a determinarsi una

condizione che vuole talmente auto-modificarsi che

l’omeostasi prodotta autopoieticamente (automaticamente)

arriva a determinare mutazioni a livello dei geni, del nucleo,

dando così il via alla trasformazione, alla transmutazione della parte, oggetto della somatizzazione.

A mutazione genetica, si risponde con mutazione genetica

(similia similibus):

sono i principi attivi olistico autopoietici omeostatici e di auto-rigenerazione-guarigione in azione.

La neoplasia è il segnale,

è l’amico fidato, vero

che, di fatto, ci sta avvertendo (senza ipocrisie) della disfunzionalità in atto e che sta già agendo, ancor prima che la consapevolezza se ne renda conto. Vuole ri-iniziare da capo, cercando di ri-orientare quella variazione-contrasto dal naturale fluire: paradossalmente, è proprio a causa di questa differenza di potenziale che, per variazione-contrasto di stato, possiamo renderci conto di che cosa abbiamo agito, di che cosa sta accadendo! (Se la neoplasia è prodotta da un bambino la questione richiederebbe una integrazione di spiegazioni che mi riservo di trattare in un altro articolo).

Le cellule si riforniscono di ossigeno attraverso il sangue, ma quella neoplasica non ha più l’interesse a nutrire quelle originarie, da cui si è, per così dire, autonomizzata, perché, appunto, sta creando una

nuova formazione (neoplasia) al di là del proprio stato posizione, che deve,

per omeostasi, transmutare.

La neo-nata plasia non provvede e non vuole comunicare con le cellule esprimenti lo stato discrasico, disfunzionale, che coinvolge interamente l’Io-psyché. Le cellule neoplasiche, l’Io-psyché inscindibile da esse,

vogliono talmente cambiare stato che proliferano, coprono,

invadono tutto il territorio che hanno a disposizione:

paradossalmente, si tratta della pulsione olistico-autopoietica a vivere in azione.

Spesso,

si partecipa-osserva che la vita della persona affetta da tumore è talmente inaccettabile per il proprio Io-psyché che il sistema di difesa immunitario ovviamente si auto-organizza, si difende da quello stato.

Abbiamo partecipato casi in cui quell’essere umano si auto-aggrediva con elementi chimici presenti in alcuni alimenti, in diversi farmaci, in idrocarburi, fumo, alfatossine, ecc., solo per riferirsi ad alcuni aspetti sensibili! C’è da dire che, a monte di queste esposizioni,

c’è un Io-psyché che non ha saputo vivere,

riconoscere le sostanze a cui si è esposto

e che hanno indotto mutazioni genetiche

(sono soltanto esempi e, ribadisco, nel caso la produzione sia agita da bambini la questione richiede maggiori specificazioni).

Il bimbo, il nuovo stato deve crescere, esattamente come un neonato, per questo motivo nelle

auto-rigenerazioni olistico-autopoietiche che proponiamo,

ci si basa sulla

conversione-transmutazione integrale

dello stile, delle azioni di vita del richiedente,

e molto altro che andrà ad

integrarsi

ai protocolli medico-scientifici internazionali classici

 in vigore nell’epoca e che il soggetto sta seguendo

Le cellule neoplasiche non tengono conto di confini, di limiti: anche se hanno posseduto queste regole, ora le lasciano, devono modificarsi,

devono transmutare lo stato in atto.

Una cellula normale, avente in sé in-formazioni su uno specifico organo, opererà in funzione di quell’organo e non eccederà dall’ambito previsto, resterà entro i limiti. Invece, quella neoplasica deve necessariamente trasformarsi, fino ad assumere altre caratteristiche e funzioni, oltrepassando i limiti funzionali e, per i motivi che stiamo evidenziando, producendo altre modalità.

Le mutazioni genetiche, che sono alla base dell’origine neoplasica, evidenziano un’inequivocabile corrispettivo coscienziale. Abbiamo però visto che alcune di queste radiazioni, mutazioni, possono avvenire per determinismo olistico-autopoietico (vedi prossimi articoli.)

È necessario partecipare che cosa colpisce a lungo la cellula, tanto da inibirla. Ad esempio, fumare, alla lunga, colpisce tramite il catrame, così come l’esposizione a continue radiazioni o ad agenti inquinanti, o le coazioni a ripetere di specifiche pulsioni istintivo-emozionali che, somatizzandosi, fanno altrettanto (…).

La cellula è organizzata per contenere tali variazioni-contrasto, investimenti, produzioni coscienziali acquisite, la cui reiterazione, coazione a ripetere, spesso, fa sì che in un momento di debolezza, per specifici motivi, una cellula evidenzi tutto ciò, reagendo attraverso la propria degenerazione.

Non contiene più tali investimenti ripetitivi abitudinari discrasici e genera un processo/tentativo omeostatico più forte, innesco di un nuovo funzionamento, in quanto quello vecchio ha portato a forme di degenerazione insopportabile, non ecologiche.

Si impone un’auto-realizzazione diversa.

In questa nuova crescita, c’è il messaggio empatico, empatonico che il contesto precedente non era più sostenibile.

La cellula si libera e, a suo modo, indica la trasformazione.

Il sistema di difesa immunitario è una funzione che controlla e annulla, spesso, le varie forme di degenerazione, derivanti da azioni discrasiche quotidiane. È strettamente connesso con l’archetipo acquisito campo istintivo-emozionale e aggredior e indica la funzionalità naturale ecologica innata e, quando rileva una variazione da questo naturale fluire armonico, interviene o ristabilizza. Quando la coazione a ripetere, la radiazione è continua (come fumare 40 sigarette al giorno!), può accadere che alla lunga non ce la faccia.

Per questo gli specifici allenamenti di ∑ophy Martial Art, del Pan-kration (Arte Marziale Interiore), che puntano al potenziamento del funzionamento naturale, ecologico e, quindi, del sistema di difesa immunitario, stanno dando buoni risultati.

È importante notare che quando la cellula degenera, muta, significa che da anni sta subendo processi, stimoli. Per questo è importante impostare

il sistema di auto-ascolto, auto-partecipazione-osservazione

del proprio funzionamento, del proprio stato Io-somato-autopoietico.

Quindi, in natura,

il tumore che noi stessi produciamo

dimostra di esserci veramente e sinceramente amico,

in-formandoci ed avvertendoci,

senza fronzoli,

di processi sempre da noi stessi prodotti,

che stanno accadendo e che

richiedono attenzione e azione correttrice.

Quelle cellule non impazziscono, ma

attraverso la neoplasia svolgono un’azione

di auto-rigenerazione olistico-autopoietica.

Quando l’Io psychè della persona che lo produce non agisce in funzione dell’auto-creazione del proprio benessere eco-sistemico, “scatta” il principio attivo di omeostasi, quella produzione è l’organismo che sta tentando di avvertire e soprattutto di riallineare alla vita-autopoiesi innata quel processo.

E lo farà irresistibilmente,

fino a produrre uno degli stati Io-somatici

maggiormente prodotti dall’Universi-parte, che

coincide con il

ripristino della salute, della funzionalità eco-sistemica,

ossia lo

stato coscienziale punto morte

(Questa mia forte affermazione va, ovviamente, interpretata applicando il registro simbolico-reale e la ∑igma-logic: paradossalmente, la stragrande maggioranza degli Io-psychè è occupata ad impedire lo stato coscienziale punto morte, anche da parte di chi teorizza -ma non vive- la continuità dopo la morte).

Nessuna distruzione, bensì

intelligent design olistico-autopoietico innato

in azione,

che non porta alla morte, nell’accezione comune, dell’intero organismo, ma alla reintegrazione della stessa funzionalità che quella parte, denominata corpo, ha prodotto, ossia all’Universi-parte, noi stessi. Nessuna cellula, sana o malata che sia interpretata, in realtà muore, ma si auto-transmuta, per specifici processi, inerenti l’auto-consapevolezza. Intervenendo, possiamo

riuscire a porre in remissione la produzione neoplasica,

ripristinando il naturale fluire, ma comunque lo stato coscienziale punto morte sicuramente verrà prodotto

(gli investimenti e le proiezioni di moltissimi desiderano che ciò avvenga oltre la naturale aspettativa di vita, nell’accezione classica. A comprova, basti osservare il comportamento scientifico, integralmente organizzato a prevenire lo stato coscienziale punto morte e non anche a studiarlo, per conoscerlo. Ad oggi, non mi risulta l’esistenza di nessuno studio scientifico su tale stato, ma tutti sono volti a trovare le modalità per evitarlo e per proteggersi dai correlati come il dolore).

Quando sento giudizi morali che fanno parte, ripeto, di forme di inconsapevolezza, mi motivo per inserire nel processo l’azione auto-rigeneratrice, orientatrice

La neoplasia e la metastasi possono essere interpretate, per estensione, come forma di auto-altruismo olistico-autopoietico, in quanto essendo noi stessi atomicamente e coscienzialmente legati, questo auto-altruismo, per variazioni-contrasto, può generare autoconsapevolezza dei processi da cui nascono i messaggeri omeostatici neoplasia e metastasi per individuare la loro eziologia e quindi creare le condizioni per porli in remissione, ripristinando funzionalità olistico-autopoietiche innate: consapevolmente

Chi non produce stati di consapevolezza olistico-autopoietici si identifica nel localismo e può

individuare la neoplasia

proiettivamente ed ingenuamente

soltanto come il male.

Si tratta sempre di mancanza di formazione dell’Io-psyché a se stesso, al di là delle ormai obsolete e anacronistiche categorie di opposti-complementari, quali amore-odio, vita morte, giovane-vecchio, io valgo gli altri no. Sono forme di archeologia coscienziale, in cui l’Io-psychè, non consapevole di se stesso, quale Universi-parte che genera ogni opposto-complementare, ogni enantiodromia, cade, alimentando così ciò che pensa di porre in remissione.

In un essere umano, esiste la possibilità di produrre stati di coscienza e relativi significati-significanti a cui l’Io-psychè stesso, riduzionista, fa assumere valenze. Ma, all’essenza, la fonte che produce enantiodromia, variazioni-contrasti, dualismo, è unitaria, innata, ed è lì che risiede ciò che genericamente denominiamo salute.

Il campo coscienziale dell’Universi-parte non è suddiviso in consci e in inconsci:

 è un campo coscienziale inscindibile e, per questo, olistico,

che può essere non consapevole di parti di sé.

Quindi, al livello coscienziale sovrasensibile co-crea, per cui tutti gli stati coscienziali prodotti di amore e di odio, di pulizia etnica o di amore universale, di egoismi o di altruismi sono presenti nel campo che è di tutti e che interagisce con tutti (chi non ha espresso un’opinione sull’odio o sull’amore per l’altro, o così via).

Per questo motivo, come campo coscienziale, noi siamo, di fatto, tutti quegli stati di coscienza di qualunque valenza, il che non significa che l’individualità, l’azione, la consapevolezza veicolata e che vogliamo agire siano diverse, in quanto, di fatto, quel campo coscienziale è parte di noi

(la cellula neoplasica è presente ed opera nell’insieme di cellule che funzionano naturalmente).

Non ci resta altro che formarci a noi stessi, fino a raggiungere la fonte pre-dicotomia sempre necessariamente in azione anche quando nell’acquisito creiamo significati-significanti, benessere, cancro (…) a cui attribuiamo valenza positiva o negativa (se l’Io-soma non fosse acceso, in vita-autopoiesi non potremmo produrre stati Io-somatici e relativi significa-significanti).

Prendendo coscienza del

campo coscienziale olistico-autopoietico innato, naturale, eco-sistemico:

ogni Io-psychè può

produrre

consapevolmente

consapevolezza olistico-autopoietica

e, quindi,

non cadere in stati identificativi e fissazioni che legittimino il pedissequo ripetersi dell’ambivalenza, della dicotomia e delle diverse somatizzazioni, una delle quali l’abbiamo denominata,

cancro.

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