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25. Oikos prima parte (volume pregiato)

di prossima digitalizzazione…

L’OIKOS AUTOPOIETICO,
∑ophy, è, simultaneamente, uno stato di avanguardia di consapevolezza coscienziale e un’opera architettonica. È stato realizzato in base alle leggi naturali, innate, non localistiche e locali, inconsce e consce, sovrasensibili e sensibili, che operano nell’Universo. Si è prestata particolare attenzione a quelle, attraverso cui è stato edificato l’essere umano e la coscienza (Io-psyché) da questi veicolata. La scoperta che l’Universo (o più Universi) di cui siamo parte integrante e inscindibile (Universi-parte) è in stato E.C.A. (Entanglement Coscienziale – e fisico – Autopoietico), in quanto atomicamente e coscienzialmente legato, ci evidenzia che l’essere umano stesso è riconoscibile come luogo in cui è possibile trovare la conoscenza delle leggi olistico-autopoietiche universali.
L’Io-psyché, il soma, l’energia dell’essere umano, la sua morfologia (localistici) si evidenziano da tali leggi.
Queste sono denominate campo coscienziale dell’Universi-parte, creante dalla non località attraverso il determinismo olistico-autopoietico, architettonicamente rappresentato dall’Oikos e, coscienzialmente, dalla costruzione della propria teoria conseguente al vissuto diretto (funzione Ypsi), realizzata dagli autopoieti (i costruttori) dell’Oikos, noi stessi.
Nell’Oikos, nell’essere umano nelle morfologie sensibili e sovrasensibili sono racchiuse le leggi innate localistiche e non locali, la saggezza, transfinitamente in vita, dell’Universi-parte, denominata, ∑ophy. La morfologia dell’Oikos, dell’essere umano, le sue funzionalità innate, generano facoltà psicosomatiche acquisite funzionali a prendere coscienza dei significati-significanti dell’esistenza: una delle finalità fondamentali dell’Oikos.
L’essere umano, non consapevole di essere Oikos, di fatto, determina la propria azione quotidiana incompleta, sul piano dell’autoconsapevolezza. Per questo motivo, gli oggetti sensorio-percettivi che crea (monumenti, relazioni, scienze, religioni, quadri, statue, templi, tecnologie, civiltà…), a volte, riflettono tale inconsapevolezza. È ormai rarissimo veder edificare costruzioni o agire avanguardie di consapevolezza, veicolanti conoscenza olistica non locale come l’Oikos autopoietico ∑ophy.
Il determinismo olistico-autopoietico o genoma coscienziale innato, che crea e informa le microparticelle, le meccaniche sub-quantistiche e quantistiche, gli atomi, le cellule, il DNA (…), determinandone i modi di aggregazione, di disaggregazione, di differenziazione e il funzionamento (…), lo provano.
L’Oikos è, quindi, la creazione che opera per divenire consapevole di se stessa, stato di coscienza che, se realmente vissuto, pone in remissione, definitiva, l’ipotesi denominata Dio (e correlati), autodeterminando, inevitabilmente, la naturale evoluzione e transmutazione del Tempio.

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