Risposta dell’esperto alla domanda: “Che cos’è la morte?”
La parte è inscindibile è entangled con Universi.
La parte denominata soma è inscindibile dall’Io-psyché:
è la sua densificazione.
Le in-formazioni innate che costituiscono l’Io-psyché
modulano il suo essere densificato,
modulano l’Universi-parte, noi stessi.The new science of death
Da molto tempo, realizzo sperimentazioni sigmasofiche sulla morte e sull’esperienza di fine vita:
- Esperienze di NDE (Near Death Experiences): visualizzazioni interiori di ambienti bios-luminescenti, visualizzazioni di persone conosciute vive e/o morte, parenti defunti (…).
- Esperienze di de-localizzazione dell’Io-psyché dal corpo che lo veicola, come può succedere durante l’anestesia e/o in sala rianimazione, dove sono riuscito a percepire oggetti visibili solo dall’alto (parti degli armadi non visibili dal letto dove ero posizionato).
- Sono a conoscenza di sperimentazioni effettuate con l’E.E.G. da cui altri ricercatori hanno verificato che, dopo pochi secondi dalla morte cerebrale e cardiaca, sono stati riscontrati
picchi di attività bios-elettrica encefalica anomala
post-mortem,
attività cerebrale gamma e beta (come quelli dei sogni o della meditazione profonda).
La remissione dell’identificazione nel sensorio percettivo
Di cosa si tratta
In stato di vita, può trattarsi dell’accesso dell’Io-psyché alla fase REM e NREM,
all’inconscio innato-acquisito,
per poi proseguire la propria azione nella condizione di de-localizzazione
(processo Io-somatico che ho vissuto direttamente centinaia di volte durante la pratica delle autopoiesi olosgrafiche non locali).
In quelle fasi, l’Io-psyché
pone in remissione l’identificazione nel solo sensorio-percettivo.
Queste mie esperienze (e moltissime altre) sono alcuni dei temi studiati dalla Sigmasofia tanatologica.
- Ho avuto modo di constatare come il cervello producesse esperienze coscienti, intense, nel momento in cui sentivo che avrei potuto passare dalla vita alla morte (accezione comune). Si tratta della pulsione dell’Io-psyché che è necessario produrre per
entrare in profondità nel mondo REM, NREM e nella de-localizzazione, intuendo come sia possibile, da quello stato Io-somatico, non rientrare nello stato di veglia, sensorio-percettivo nel corpo fisico e, di conseguenza, riconoscersi nel
campo coscienziale innato.
- Durante la mia personale esperienza di NDE, dovuta a un ictus all’arteria basilare per cui ho rischiato, seriamente, di morire sono, per così dire,
tornato in vita.
Passaggi
Durante quei momenti, interminabili, ho avuto
visualizzazioni oniriche
(bios-luminescenze, immagini molto intense)
e stati di de-localizzazione.
Sono riuscito a procedere nel seguente modo:
mi sono auto-somministrato mentalmente il
rilassamento autopoietico
(la tecnica per rilassarsi, utilizzata dalla Sigmasofia),
durante il quale ho vissuto il
mauna-Vac
(il silenzio-suono interiore innato)
e visualizzazioni oniriche di esseri umani di mia conoscenza, deceduti.
Ho vissuto, inoltre, lo
srotolamento dell’intera mia vita
(life review).
Dopo i miei ictus che mi hanno portato a vivere la condizione di NDE e di delocalizzazione e in cui, in qualche modo, ho sentito la riduzione del mio flusso sanguigno al cervello e l’accumulo di CO2 (ipossia, produzione di endorfine, DMT), dovute al fatto che mi trovavo in quella situazione di confine, crepuscolare, sapevo per averlo già vissuto che da quella condizione potevo entrare
nel mondo REM, NREM e della non località.
Ora sono maggiormente consapevole che quella condizione, tecnicamente, può proseguire nel post mortem.
Si vivono estensioni coscienziali che
non sono riconducibili alla sola fisiologia Io-somatica.
Quanto descritto mi ha permesso di maturare la consapevolezza che il mio Io-psyché, probabilmente,
non andrà in remissione definitiva al momento della mia morte,
(fine definitiva del cervello, fine definitiva dell’Io-psyché),
ma probabilmente si trans-muterà in un altro stato.
I picchi di attività coscienziale dopo il punto morte (high-frequency activity), confermati dalla de-localizzazione, suggeriscono che l’Io-psyché produce attività, azioni nel campo coscienziale localistico e non locale di cui è evidenza, dopo il punto morte:
the new science of death.
La memoria eidetica
Gli studi e le ricerche della Sigmasofia Io-somatica e tanatologica hanno approfondito le visualizzazioni di taluni ricercatori, prestando particolare attenzione alle
visualizzazioni religiose.
Illustro alcuni risultati raggiunti:
nell’essere umano, esiste un processo psicosomatico denominato
memoria eidetica.
Si tratta della capacità innata-acquisita di visualizzare, all’interno del proprio Io-psyché, ogni tipologia di
esperienza vissuta e memorizzata con immagini straordinariamente nitide che è possibile visualizzare per un breve periodo di tempo.
Di solito, il processo della visualizzazione accade spontaneamente ma, attraverso un’adeguata forma-azione a se stessi, può essere creato, direttamente, dall’essere umano che assume di voler farlo.
Eidetica deriva da eidos che significa forma, aspetto (della memoria-immagine).
La memoria eidetica si riferisce alla
capacità di visualizzare le esperienze vissute in immagini interiori,
esattamente allo stesso modo di quando
si visualizzano le immagini durante i sogni.
La visualizzazione della memoria eidetica non si limita soltanto agli aspetti visivi, ma durante la sua manifestazione può coinvolgere tutti gli altri sensi.
Esempi significativi di memoria eidetica sono stati riconosciuti, nel caso di musicisti che, senza mai aver visto uno spartito musicale e dopo averlo ascoltato da altri, riescono a visualizzarlo e a trascriverlo, per intero. Si tratta di un processo Io-somatico di iper-sensibilità che altri sembrano non poter esprimere, vivere (in quanto non riconoscono come possibile, dentro loro stessi, questa facoltà innata).
La memoria eidetica può essere proiettata all’esterno di sé: si tratta della facoltà dell’Io-psyché di evocare dal proprio inconscio immagini con estrema nitidezza, vividezza e ricchezza di particolari, anche in assenza di stimolazione esterna e di riconoscerla, Io-plasticamente, come se fosse presente davanti agli occhi.
L’immagine, bios-luminescente e trasparente si sovrappone alla realtà sensorio-percettiva ordinaria.
In base alle testimonianze, di cui dispongo e alla mia, frequente, esperienza diretta, di produzione di immagini eidetiche Io-plastiche (vedi spiegazione dopo), posso affermare che hanno le seguenti caratteristiche:
- sono estremamente nitide e ricche di dettagli;
- vengono proiettate per brevi periodi di tempo, poi scompaiono;
- sono, evidentemente, un contenuto dell’inconscio;
- sono funzionalità sempre potenzialmente disponibili all’Io-psyché, ma sembrano essere maggiormente presenti durante i primi sei anni di vita.
L’Io-plastia sigmasofica
Quando si agisce la proiezione all’esterno di sé della memoria eidetica, in Sigmasofia, assume il nome di
Io-plastia sigmasofica,
azione che evoca memoria eidetica e che proiettata ed esteriorizzata si evidenzia nel soma, nella materia organica (e non).
Ad esempio, in ∑ophy Healing, è l’effetto placebo quando ha efficacia in campo maieutico auto-rigenerativo.
In qualche modo e in qualche misura, diversa per ognuno, si tratta di
forme di somatizzazione esterna di un’immagine interiore,
è una delle iper-sensibilità Io-somatiche innate. In generale, posso tranquillamente affermare che
l’Io-plastia Sigmasofica ha una funzione di
dinamizzazione della vita dell’Io-psyché.
Nel Medioevo, dicevano:
è la Virtus capace di cambiare le cose,
il che può accadere quando
l’Io-soma di un essere umano produce campo istintivo-emozionale molto intenso, ossia in misura significativamente maggiore da quella ordinariamente espressa.
Ho potuto verificare che, quando si producono tali intensità istintivo-emozionali, l’essere umano può,
visualizzando memorie eidetiche,
determinare transmutazioni significative nella
propria linea del destino.
Inconsciamente e consciamente, accade questo:
l’Io-psyché plasma, modula la materia che lo veicola e quella dell’ambiente di cui è parte integrante e inscindibile (é entangled).
Ciò significa modulare la propria morfologia Io-somatica in modo auto-assunto e auto-direzionato.
Questa forza dell’Io-psyché dell’essere umano, auto-organizzante, agisce sia a livello inconscio che a livello conscio. Può, per così dire, esteriorizzarsi in diversi modi e in Sigmasofia viene utilizzata per
ripristinare l’equilibrio Io-somatico innato.
Riguardo le visualizzazioni religiose
La natura complessiva, di cui facciamo parte in modo inscindibile, crea e si auto-organizza in conseguenza di in-formazioni innate. Qui, rispetto alle visualizzazioni religiose testimoniate, posso affermare che si tratta della classica memoria eidetica inconscia di Maria o di altre (interpretate come apparizione Mariana o di altro tipo), allo stesso modo in cui vengono testimoniate le visioni del Cristo. Una curiosità: durante i miei anni di ricerca, ho incontrato non meno di venti casi di ricercatori che dichiaravano:
Guidato da un Maestro spirituale interiore, ho vissuto la regressione a mie vite precedenti, ho vissuto più volte la mia morte e questa esperienza mi ha transmutato.
Molti di essi hanno, altresì, testimoniato: Prima di aver prodotto tali visioni delle mie re-incarnazioni,
ho avuto un periodo di oscurità, di incontri demoniaci,
poi, improvvisamente, mi è arrivata la visione di Maria, di Cristo
(ma anche di altre presunte divinità, il che sembra dipendere dalla religione seguita).
Si tratta di uno degli
anacronistici e stereotipati processi Io-somatici di
memoria eidetica proiettata e maggiormente testimoniata.
Ad oggi, personalmente, ho incontrato diversi esseri umani che dichiaravano di essere la
reincarnazione del Cristo
(mi auguro che non si incontrino tra di loro, così da evitare possibili conflitti!).
Ripeto.
Per la Sigmasofia, si tratta di
memorie eidetiche, poi proiettate in specifici modi all’esterno
(vissute come molto intense e illuminanti da chi le vive e, talvolta,
scatenanti presunte forme di amore).
In tre casi da me seguiti, hanno addirittura organizzato un movimento spirituale, sempre veicolante
il coinvolgimento di Dio e di un
presunto amore universale non meglio specificato
(ottenendo in alcuni casi anche molto seguito).
Si tratta di una
semplice memoria eidetica trasmessa per via ereditaria
dai genitori, dagli avi e proiettata come Io-plastia, per poi trasformarla
in movimento religioso, spirituale laico.
Si tratta
di pensieri, di immagini, trasmessi ereditariamente di padre madre in figlio,
che sono andati a formare i contenuti dell’inconscio innato e acquisito:
ciò avviene da migliaia e migliaia di anni di storia, si pensi, appunto, alla figura di Maria, del Cristo di Dio, in auge da almeno duemila anni.
In tutto questo tempo,
sono divenuti archetipi dell’inconscio collettivo
(non si è mai verificato che le immagini trasmesse per via ereditaria fossero attendibili o meno: oggi, per ovvi motivi, sappiamo che sono proiettive)
e che, se incontrati o evocati dall’Io-psychè di un essere umano, possono avere un effetto molto intenso, consistente e compatto che può trovare forme di somatizzazione, una delle quali è, appunto, la
memoria eidetica Io-plastica.
Tale facoltà di modulazione e di evidenziazione nel soma va vissuta, riconosciuta e, se del caso, trans-mutata.
Tecniche Io-somatiche sigmasofiche
In Sigmasofia, utilizzo peculiari tecniche Io-somatiche:
le autopoiesi olosgrafiche, le Concentrazioni-transmutazioni Sigmasofiche, la psiconautica immagogica (…)
sono pratiche che utilizzano, implicitamente,
l’ipnosi lucida e consapevole
per indurre rilassamento intenso e far
emergere la memoria eidetica.
Essendo trasmessa per via ereditaria, non si tratta, quindi, di contenuti riferibili a presunte re-incarnazioni precedenti, ma semplicemente attribuibili alle proiezioni dei nostri avi che ce le hanno trasmesse in quel modo e da molti riconosciute come attendibili.
Utilizzo queste tecniche Io-somatiche per comprendere e porre in remissione traumi, blocchi, in una parola gli
ostacolatori Io-somatici
(difese psicosomatiche).
Negli anni, con i ricercatori, abbiamo prodotto centinaia di testimonianze determinando significativi risultati di conoscenza vissuta.
Le memorie eidetiche sono sicuramente attribuibili ad una facoltà innata disponibile all’Io-psyché dell’essere umano, si tratta di memorie ri-evocate, lungo i miei anni di ricerca ne ho prodotte a migliaia (cristiche, mariane, divine,induiste, islamiche, filosofiche, scientifiche, archeologiche, antropologiche, amicali, di vita ordinaria e convenzionale e così via).
Nell’inconscio innato-acquisito esiste un numero di in-formazioni innate, non misurabili.
Principi delle tecniche
Vediamo ora come funzionano, a grandi linee, le tecnologie Io-somatiche indicate sopra, tutte includono i seguenti principi:
- Rilassamento autopoietico
Le tecnologie Io-somatiche iniziano con il rilassamento autopoietico, per indurre nel ricercatore lo stato Io-somatico necessario alla concentrazione-meditazione, alla visualizzazione (…). - Stato ipnotico lucido
Lo stato di ipnosi-trance lucida, ossia la condizione che permette di vivere, più facilmente, le memorie eidetiche. - Visualizzazione della memoria eidetica
Il ricercatore ha la sensazione netta di ricordare e ri-vivere la memoria eidetica che riguarda eventi personali passati anche riguardanti i propri genitori, i propri avi, per attualizzarli ed elaborarli, ognuno a proprio modo, nell’azione. - Cura e conoscenza
Porre in remissione conflitti, paure e traumi attuali ma collegati alla memoria eidetica, condizione che può aprirsi a insight intuitivi di conoscenza olistico-autopoietica. - Espansione di consapevolezza dell’Io-psyché
La possibilità di aumentare la consapevolezza vissuta di sé. - Validità soggettiva significativa
Le tecnologie Sigmasofiche, come detto, possono condurre al vissuto della memoria eidetica, è frequente che il ricercatore che la produce riconosca in essa un altissimo valore e significato soggettivo, riconoscendola come valida per sé stesso, in quanto basata su un vissuto che coinvolge integralmente la sensorialità, rendendola, quindi, riconoscibile. - Verità innata-acquisita dei ricordi
Le tecnologie Io-somatiche inducono la presa di consapevolezza, vissuta, delle memorie presenti nel campo coscienziale conscio e inconscio in cui risiedono, ricordi sempre veri in quanto esistenti nella coscienza, non importa se inerenti alla storia personale o se trasmessici per via ereditaria dagli avi, esistendo in sè evidenziano la verità innata-acquisita di ricordi esistenti. - Responsabilità
La pratica delle tecnologie Io-somatiche può potenziare il principio di responsabilità delle proprie azioni e relativi istinti-emozioni, in quanto permette di riconoscere che tali stati sono autoctoni.
La trasmissione delle tecniche
Le tecno-ontos-sophos-logie Sigmasofiche sono trasmesse dai Maieuti di Sigmasofia Io-somatica, da me formati e diretti.
Si tratta di ricercatori che
hanno saputo porre in remissione gli antichi concetti ormai anacronistici ed obsoleti di re-incarnazione, karma e di vite passate.
Sono consapevoli che le memorie eidetiche vanno conosciute e attraversate fino a raggiungere i
luoghi coscienziali della de-localizzazione dell’Io-psyché
dove ognuno potrà riconoscere e vivere ciò che ha saputo attuare, ricavando da tali processi la propria
consapevolezza d’avanguardia sullo stato coscienziale punto vita che include e trascende lo stato coscienziale punto morte.
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