L’Oikos è il mezzo che l' Universi utilizza per autoriconoscersi:
la creazione che ha operato per divenire consapevole di se stessa.
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L’Oikos autopoietico
denominato
Σophy
è una struttura coscienziale e architettonica, utilizzata come luogo di formazione vissuta a
se stessi, l’Universi-parte.
Tale struttura è la
casa della
Sigmasofia
Io-somato-autopoietica.
E’ il luogo fondamentale riconosciuto dalla Sigmasofia, per formare autoconsapevolezza su base vissuta.
Oikos significa casa-ambiente e si riferisce, quindi, sia alla manifestazione sensibile che a quella sovrasensibile, di cui siamo parte integrante e inscindibile.
L’Oikos autopoietico è l’Universi-parte, noi stessi.
L'Universi-parte è l’Oikos autopoietico.
L’Oikos architettonico è utilizzato per creare e per praticare le tecno-ontos-sophos-logie, proposte dalla Sigmasofia, ed è utilizzato dai ricercatori interessati, quindi, potenzialmente, da ogni Io acquisito.
Pur esprimendo
l’unico stato coscienziale
Io-somato-autopoietico
Sigmasofia,
l’Oikos autopoietico Σophy può essere suddiviso in
Sigma,
ossia in specifici stati di autoconsapevolezza che, architettonicamente, coincidono con le stanze e con gli ambienti dell’Oikos e, nell’azione bioetica quotidiana, con le situazioni esistenziali.
L’Oikos autopoietico Σophy è stato realizzato secondo i
principi attivi, non locali, transfiniti
che operano in noi stessi e che coincidono, esattamente, con le stesse leggi autopoietiche, attraverso cui è stata edificata la parte denominata essere umano (o altre), e l’Io acquisito che veicola.
L’Io-soma-autopoiesi umana, la sua antropomorfologia, è
geometria frattale autopoietica.
E’ espressione dei principi attivi autopoietici in atto, ed è la stessa che ritroviamo nel-
l’Oikos della Sigmasofia.
All’essenza dell'Universi-parte di se stessi, del
Tutto è atomicamente e coscienzialmente legato che siamo,
troviamo un principio attivo, pressoché presente ovunque:
l’autocoscienza autopoietica-acquisita.
L’essere umano è parte integrante dell'Universi.
E’, quindi, un luogo di conoscenza autopoietica, un esempio di principi attivi non locali
inseriti nella propria
architettura visibile.
Lì, vi è racchiusa la
saggezza autopoietica transfinitamente in vita
dell'Universi-parte.
La sua antropomorfologia risulta essere il sistema che ci porta ad averne consapevolezza e a trasmetterla, attraverso le azioni.
In questo periodo storico, l’Io acquisito dell’essere umano sembra non far sostenere più la propria azione da questi processi archetipici, autopoietici, transfiniti e la sua autoconsapevolezza dei significati-significanti dell’esistenza ne risulta incompleta.
Gli oggetti esterni che crea (architetture, monumenti, relazioni, scienze, religioni, quadri, statue, chiese ecc.) riflettono proprio quell’inconsapevolezza di essere Universi-parte: è ormai raro trovare e veder edificare costruzioni
transfinitamente in vita.
come
l’Oikos autopoietico Σophy!
Malgrado questa situazione d’inconsapevolezza di sé, l’essere umano resta comunque il documento, la prova, che il metabisogno innato,
pulsione autopoietica a vivere a conoscere,
è in azione.
I principi attivi, che irradiano e muovono nelle meccaniche sub-quantistiche e quantistiche, negli atomi, nelle cellule, nel DNA (…) determinandone il funzionamento, lo provano.
L’Oikos è il mezzo che l'Universi utilizza per autoriconoscersi:
la creazione che ha operato
per divenire consapevole di se stessa.
In definitiva, ci dice che la sua morfologia è abitata dall’autocoscienza autopoietica e che ciò che la abita è parte integrante, anche se allo stesso tempo indipendente, dalla forma che assume.
L'Universi-parte che si forma a se stesso è
l’Oikos autopoietico Σophy
Una delle prime rappresentazioni dell’Oikos autopoietico
IL PRIMO SCHIZZO DELL’OIKOS AUTOPOIETICO ∑OPHY
Nello Mangiameli
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