Attraverso le Autopoiesi olosgrafiche, è possibile raggiungere e percepire, seguendo specifiche visualizzazioni interiori, luoghi dell'inconscio, esattamente allo stesso modo in cui visualizziamo un sogno, mentre dormiamo. L'inconscio è formato da una quantità transfinita di immagini, di emozioni, di istinti, di memorie, di cogniti, di reminiscenze (…). Nell'inconscio acquisito, individuale e collettivo, corrispondono alle memorie registrate, dopo la pratica delle esperienze vissute. Alcune esperienze vengono ereditate dai genitori e dagli avi, da cui discendiamo; altre possono essere percepite nel tutto è atomicamente e coscienzialmente legato, che siamo. Soltanto per comodità espositiva, ho dato tre riferimenti più uno, di luoghi interiori o focus autopoietici, su cui zoommare durante le visualizzazioni, le Autopoiesi olosgrafiche non locali. I primi tre, che si dischiudono lungo l’asse spinale (cervello viscerale), sono necessari all'esplorazione dell'inconscio acquisito, individuale e collettivo; il più uno è quello utilizzato al momento in cui si raggiunge l'inconscio autopoietico. Per approfondimenti, (V.) anche capitolo terzo, paragrafo Focus autopoietici, pag. 691.
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