Il modo, in cui si formano gli esseri viventi, gli Universi-parte, noi stessi, ha a che fare con l’architettura molecolare. Tutte le espressioni degli Universi-parte sono organiche e vi si possono individuare gli stessi elementi: il carbonio, l’ossigeno, l’azoto, il fosforo. Gli elementi, le molecole si auto-organizzano e auto-assemblano, ossia acquistano tensegrità autopoietica, termine con cui indico che il sistema essere umano acquista robustezza e stabilità, in conseguenza di modalità di compressione e di trazione eque che l’Io-autocoscienza assume all’interno della morfologia umana stessa. La differenza di potenziale o di tensione dell’autocoscienza acquisita si trasmette in modo continuo tra i vari elementi autopoietici del corpo, scaturenti dal campo morfo-atomico-coscienziale. Le ossa costituiscono i montanti a compressione, i muscoli e i tendini, quelli resistenti a trazione. La tensegrità autopoietica s’individua a livello cellulare: infatti, l’Io autopoietico ne determina il cambiamento, a seconda del substrato che forma. Il citoscheletro di una cellula è esso stesso una struttura di tensegrità autopoietica. Per la Sigmasofia, è possibile applicare il principio di tensegrità anche all’atomo. Gli elementi subatomici hanno relazioni di tensegrità autopoietiche coscienziali e, allo stesso modo, tutta la componente coscienziale autopoietica del campo morfo-atomico-coscienziale ha leggi di tensegrità al proprio interno.
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