E’ la registrazione di principi attivi vissuti dall’Io acquisito, quando questi, praticando le Autopoiesi olografiche non locali, vive l’incrocio di percezioni irradiate a trecentosessanta gradi (particolarità dello stato di non località, in cui si vede in tutte le direzioni, simultaneamente), su un ente, un processo, un archetipo. Deriva dal greco olos, che significa tutto, intero. Infatti, negli stati di non località si entra in un vissuto globalizzante in cui si partecipa l’intero, il Tutto che si sta osservando da ogni direzione. Grafico deriva dal greco graphia, che significa scrivere, disegnare. Nell’accezione sigmasofica, indica il modo utilizzato dall’Io acquisito, per scrivere interiormente, nella coscienza, le esperienze che raggiunge, che vive. Uno dei modi di scrivere è l’immagine, il pensiero, gli archetipi autopoietici. Rappresenta la scrittura del Tutto, dell’intero coscienziale, della fisiologia autopoietica e di quella acquisita, da cui il termine Autopoiesi olografiche: autocreazione della grafica coscienziale, del Tutto-intero coscienziale.
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