E’ la proposta di Autopoiesi olosgrafiche locali e non locali, in cui si utilizzano tecniche che sono la rappresentazione diretta di morfologie già codificate, visualizzate nelle morfologie assumenti dai principi attivi autopoietici mentre creano stati coscienziali. La fase è detta direttiva, perché, di base, richiede una sperimentazione già codificata rispetto a quella spontanea, intuitiva, sincronica che il ricercatore crea per autodeterminazione e autorealizzazione.
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