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.: Numero 1 2013 :. | |
GIOVINEZZA E VECCHIAIA? MEGLIO PANCRAZIO
di Nello MANGIAMELI |
Molti ricercatori affermano che la giovinezza e la vecchiaia sono degli stati Io-somato-autopoietici certi. Durante la giovinezza, gli organi del corpo, i tessuti producono il naturale ricambio cellulare che proviene dai principi attivi autopoietici, innati, necessario ad una buona manutenzione; in vecchiaia, si osserva lo stesso processo, con produzione di più ostacolatori e discrasie, oltre alla modificazione del modo di funzionare. Ovvero, in direzione del concepimento-punto nascita (in gioventù), il corpo sembra produrre meno ostacolatori-discrasie rispetto a quanto fa in direzione della vecchiaia e dello stato coscienziale punto morte. Si riscontra, si vive che l’Io-soma-autopoiesi produce disturbi, determinando l’aumento di una molecola che, di fatto, impedisce alla cellula originaria, correlata alla produzione dei tessuti, di compiere in pieno il ricambio cellulare, secondo le naturali e innate funzionalità autopoietiche. Per questo motivo, l’Io-soma tende ad invecchiare e a modificare lo stato di giovinezza. Esistono funzionalità (le proteine) che causano invecchiamento cellulare, rendendo le staminali incapaci di produrre cellule che vadano a sostituire quelle usurate. Da questa constatazione, è possibile elaborare delle azioni di vita, delle tecno-ontos-sophos-logie, in grado di produrre la remissione, il controllo dei processi del cosiddetto invecchiamento. Infatti, lo stretching autopoietico, il pancrazio e la sigma-gym, nonché la Sigmasofia ecologica, sono finalizzati a questi scopi. Lavorando al mantenimento del naturale fluire olistico-autopoietico, si può rallentare il cosiddetto invecchiamento. L’azione sigmasofica deve arrivare a coinvolgere le cellule staminali adulte e le microstrutture, esattamente il luogo in cui risiede la sorgente autopoietica, da cui nascono sia ciò che denominiamo giovinezza sia ciò che denominiamo vecchiaia. E’ sufficiente pensare che, sotto la pelle del corpo, c’è un letto di staminali cutanee pronte a rifornire di nuove cellule la pelle che viene continuamente eliminata, processo per cui, ad un certo punto, in conseguenza degli ostacolatori-discrasie, si evidenzia l’invecchiamento attraverso le rughe. Le staminali si impigriscono-atrofizzano (nel senso sigmasofico), e per questi motivi, è necessario aumentare l’allenamento della vita e dello stato coscienziale punto morte, nonché curare l’alimentazione, per tentare di impedire che le cellule si dividano poco, diventino, per così dire, stanche, pigre nel loro funzionamento: è necessario immettere tensione autopoietica. Tra l’altro, queste pratiche diminuiscono la possibilità di produrre tumori, ossia mantenendosi aderenti alla naturale funzionalità, si evita la produzione di transmutazioni discrasiche del codice genetico. Non è questione di giovinezza o di vecchiaia, quanto di vissuto dei processi che tali stati producono. Attraverso l’allenamento, non bisogna far aumentare la molecola coinvolta (forse la p16INK4a), vivendo progressioni Io-somatiche autoformative che modulano tale aumento, equilibrando i propri standard funzionali Io-somatici, modulando e ponendo in remissione le variazioni-contrasto dallo standard funzionale Io-somatico riconosciuto. I ricercatori in formazione rilevano tale standard funzionale, attraverso la tavola autopoietica personale, specifici protocolli che includono le tecno-ontos-sophoslogie, di cui ho riferito, oltre alla pratica della non località
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